CORBRIDGE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1959)

CORBRIDGE (Corstopitum)

J. M. C. Toynbee

Centro nel Northumberland, sulla riva N del Tyne, all'incontro di due strade romane, Dere Street, la grande strada verso il N e la Scozia, e la Stanegate, che corre verso O da Dere Street a Carlisle (Luguvallium) a 20 miglia da Bremenium (Itin. Ant., 464, 3). La località fu da principio occupata per creare un forte ragguardevole per la cavalleria (circa 3 ettari: vedi la stele, della fine del I sec. d. C., di Flavinus, eques alae Petrianae, C. I. L., vii, 995, oggi nella vicina Abbazia di Hexham) che faceva parte di una serie di fortificazioni la cui funzione era di assicurare il dominio di Roma sull'Inghilterra settentrionale e sulla Scozia meridionale. Tale occupazione militare durò dall'8o d. C. al 120 circa; a questa data la Scozia fu temporaneamente abbandonata, essendo stato deciso di concentrare le difese romane sulla linea E-O del Vallo di Adriano, a poco più di 3 km a N di Corstopitum. C. riacquistò importanza con la riconquista della Scozia sotto Antonino Pio, e la località fu specialmente occupata come base di rifornimenti militari, per un periodo di circa sessanta anni, che culminò con un momento di grande attività durante le campagne di Settimio Severo in Caledonia (208-211 d. C.). È questo il periodo al quale dovremmo probabilmente assegnare la costruzione dei più notevoli fabbricati, il grande magazzino incompiuto nel centro dell'abitato, ed i due massicci granai immediatamente a O di quello. Per tutto il III sec. d. C., dopo la ritirata definitiva dalla Scozia nel 211, la località fu un centro industriale; a S-E dei granai e dei magazzini, sul lato opposto della strada principale E-O, sorsero due grandi ambienti militari per l'uso di due gruppi di legionari ivi residenti: entrambi contenevano abitazioni, officine, ecc. e ciascuno di essi abbracciava, in una rientranza del suo muro di cinta, un gruppo esterno di templi (ornati di alcuni rilievi notevoli). Si ha un altare di Astarte e di Eracle Tirio con epigrammi greci (C. I. L., vii, p. 97; Kaibel, 2553, 2554) e oltre ad altri altari ed iscrizioni si sono trovati vicino, nel Tyne, un piccolo vaso d'argento (C. I. L., vii, 1287), un grande piatto d'argento con ricca decorazione a rilievo (C. I. L., vii, 1286) e varî altri vasi argentei.

Dopo una devastazione nel 296-7 d. C., questa attività industriale subì una ripresa e, nonostante l'abbandono dei luoghi di culto, continuò con intermittenze durante i tumultuosi anni del IV sec. fino alla evacuazione della Britannia settentrionale sotto Magno Massimo, nel 383 d. C.

Bibl.: E. Birley, Corbridge, a Roman Station, Londra 1935; I. A. Richmond, in Durham University Journal, giugno 1942, pp. 144-153; Archaeologia Aeliana, ser. 4, XXI, 1943, pp. 127-224; T. Dohrn, Spätantikes Silber aus Britannien, in Mitteil. d. Deutsch. Arch. Inst., II, 1949, p. 67 ss.