Hein, Christoph

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Scrittore tedesco (n. Heinzendorf, Slesia, 1944). Trasferitosi in un primo tempo a Berlino Est, in seguito esule dalla Repubblica Democratica Tedesca, fornisce un quadro critico della società in cui ha vissuto esternando tutta la sua amarezza per le miserie e le ottusità ideologiche d'un sistema politico in cui in un primo tempo aveva riposto le proprie speranze. Fra i romanzi: Nachtfahrt und früher Morgen (1982), Drachenblut (1983), Horns Ende (1985), Der Tangospieler (1989), Das Napoleon-Spiel (1993), Willenbrock (2000), vincitore del premio Grinzane Cavour nel 2002, Mama ist gegangen (2003), Aber der Narr will nicht (2004), Landnahme (2004), In seiner frühen Kindheit ein Garten (2005), Frau Paula Trousseau (2007), Glückskind mit Vater (2016). Nel teatro ha privilegiato, per la sua polemica ideologica, il ricorso a temi classici e a fatti storici (per es., Cromwell und andere Stücke, 1981) e la rielaborazione, su modello brechtiano, di testi già consacrati (per es., Die neue Menoza di J. M. R. Lenz, 1981). Ha raccolto saggi e di scorsi di attualità politica in Die fünfte Grund rechenart (1990).

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