JOFFRE, César-Joseph-Jacques

Enciclopedia Italiana (1933)

JOFFRE, César-Joseph-Jacques

Adriano Alberti

Maresciallo di Francia, nato a Rivesaltes (Pirenei Orientali) il 12 gennaio 1852, morto a Parigi il 3 gennaio 1931. Nel 1870 fu nominato sottotenente d'artiglieria, ma dopo la guerra franco-prussiana riprese gli studi alla Scuola poli-. tecnica e divenne ufficiale del genio: fu a lungo nelle colonie, segnalandosi nel 1884 a Formosa e soprattutto nell'occupazione di Timbuctù (1894), per la quale fu promosso ten. colonnello. Colonnello nel 1897, fu al Madagascar. Promosso generale di brigata nel 1901, generale di divisione nel 1905, fu successivamente ispettore delle scuole, comandante del II corpo d'armata e membro del Consiglio superiore di guerra, del quale fu poi nominato vicepresidente, carica che implicava la nomina, in caso di guerra, a comandante in capo. Nell'agosto 1914, conformemente al piano di operazione da lui stabilito (il noto piano XVII), ispirato alla tendenza che un gruppo di giovani valenti ufficiali (la cosiddetta jeune école) aveva fatto prevalere in Francia, J. prese ovunque l'offensiva, ma l'insuccesso fu generale. La Francia fu invasa. Qui si rivelarono le non Comuni doti di questo condottiero, che, instancabile e imperturbabile, coordinò la ritirata dell'esercito, proclamando sempre che al momento opportuno sarebbe stata ripresa l'offensiva. Ben coadiuvato dal generale H.-M. Berthelot, J. corse razionalmente ai ripari per tentare di rimediare agl'inconvenienti del primo schieramento con spostamenti di forze verso l'ala sinistra minacciata d'avvolgimento. Buon conoscitore di uomini, affidò comandi di armate a generali come F. Foch e Franchet d' Espérey. Il 5 settembre, per le insistenze del governatore di Parigi, generale J.-S. Gallieni, il qusle aveva notato che i Tedeschi avanzavano presentando il fianco all'armata di Parigi, J. risolse l'offensiva generale che portò alla vittoria della Marna (v.).

Nonostante però gli sforzi di J., i Tedeschi riuscirono a consolidare le loro linee su territorio francese. Nel dicembre 1915 J. fu nominato comandante supremo di tutte le forze francesi su tutti i fronti d'operazione. Nel febbraio 1916, l'attacco tedesco contro Verdun sorprese i Francesi, ma J. seppe anche qui scegliere l'uomo, inviando nella piazza attaccata il generale H.-F. Pétain che salvò la situazione. La grande offensiva franco-inglese della Somme (luglio-novembre 1916) non ebbe l'esito sperato, e la stella del vincitore della Marna tramontò definitivamente. Il 26 dicembre 1916, J. fu nominato maresciallo di Francia, ma esonerato dal comando; e non ebbe più influenza sugli avvenimenti militari.

Già a capo dell'esercito francese da tre anni prima della guerra, a lui si deve imputare se nell'esercito prese il sopravvento una concezione esagerata dell'offensiva a ogni costo, anche se non sufficientemente preparata dall'artiglieria, e se lo schieramento dell'esercito non rispose alla necessità di evitare l'invasione dal Belgio.

Pubblicò: La préparation de la guerre et la conduite des opérations (Parigi, 1920); La première bataille de la Marne (Parigi 1928), oltre ad articoli in Archives de la grande guerre, intesi a giustificare soprattutto le prime sfortunate operazioni e l'abbandono del bacino ferrifero di Briey. Cfr. inoltre: Mémoires (voll. 2, Parigi 1932; trad. ital., Milano 1933).