Castello

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Architettura

fig.

Presso i Romani il castellum era un’opera di fortificazione, generalmente di minore entità rispetto al castrum, lungo i confini dell’Impero. I c. erano temporanei o permanenti: i primi erano semplici ridotte, di forma circolare o quadrangolare, spesso senza baraccamenti per le truppe; i secondi erano invece recinti rettangolari saldamente fortificati, con argini e terrapieni dapprima, poi, dopo Adriano, cinti di mura merlate, con torri per le macchine di lancio e quattro porte. Nel Medioevo il nome di c. passò alla residenza fortificata, che costituì la dimora del signore feudale (v. fig.). Dapprima fu un fortilizio isolato nel quale l’abitazione del feudatario si riduceva a pochi vasti ambienti ricavati all’interno delle torri e delle muraglie. In seguito divenne un organismo complesso, del quale fecero parte l’apparato difensivo – costituito dalla cinta muraria per la difesa esterna e dal mastio per la sorveglianza dell’intero edificio e l’eventuale estrema difesa –, il nucleo abitato – costituito dal palazzo del signore, le abitazioni dei famigli e dei soldati –, la cappella, magazzini e servizi comuni. Nel sistema fortificato (costituito da cortine talora in più ordini, rafforzate, specie in corrispondenza degli ingressi, da torri e difese esterne), le caratteristiche strutturali e tecniche delle varie parti seguirono i progressi dell’arte militare: si passò così dalle nude muraglie merlate dei primi fortilizi alle ben studiate disposizioni difensive dei c. dal 13° al 15° sec., dominati dall’alta mole del mastio, coronati dalla serie delle merlature su caditoie del cammino di ronda aggettante, protetti dalle robuste torri distribuite nei punti salienti. Nel 16° sec. il c. perdette il duplice carattere di fortezza e di dimora signorile. Il nome di c. rimase tuttavia in uso per indicare le grandi dimore di campagna, che, specialmente in Francia e nei paesi germanici, si sostituirono, sotto forma di fastosi palazzi circondati di vasti parchi, alle antiche residenze feudali.

Tecnica

Nei cantieri edili, impalcatura in legno o struttura in tubolari metallici, dell’altezza richiesta dall’opera muraria interessata, usata come ponte di servizio dalle maestranze. È costituito da antenne verticali disposte in linea parallela ai muri di facciata, da correnti longitudinali, o filagne, che collegano fra di loro le antenne, da traverse, incastrate alle murature e appoggiate alle filagne, e da tavole, poste sulle traverse per formare il palco di servizio.

Nelle costruzioni aeronautiche, il c. motore è il complesso strutturale che serve a connettere il gruppo propulsore alle strutture del velivolo; può essere connesso alla fusoliera, all’ala o allo scafo.

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