CARLO II re d'Inghilterra

Enciclopedia Italiana (1931)

CARLO II re d'Inghilterra

Benvenuto Cellini

Secondo figlio di Carlo I e della regina Enrichetta Maria, nacque a Londra il 29 maggio 1630. Accompagnò il padre nella guerra civile, ma si staccò da lui il 4 marzo 1645 per animare con la sua presenza i realisti nelle contee occidentali, senza però riuscire a impedirne la sconfitta finale l'anno seguente. Il 17 febbraio 1646 si rifugiò nel castello di Pendennis a Falmouth, poi a Scilly, quindi a Jersey, che, seguendo gli ordini del padre, lasciò per raggiungere la madre a Parigi. Quivi rimase un paio di anni. Nel luglio 1648 prese il comando delle 17 navi inglesi che erano passate ai realisti, e partecipò al blocco del Tamigi. Il 14 gennaio 1649 mandò al Parlamento inglese un foglio in bianco, firmato e munito del suo sigillo, perché vi fosse scritta qualunque condizione fosse piaciuta al Parlamento, purché la vita del padre fosse risparmiata. Ma decapitato il padre, il 30 gennaio 1649, C. assunse immediatamente il titolo di re, e fu proclamato in Scozia e in alcune parti d'Irlanda. Il 17 settembre si recò a Jersey, dove emanò un proclama riaffermando i suoi diritti; ma l'arrivo della flotta a Portsmouth lo persuase a tornare a Breda (febbraio 1650).

Non ottenuti gli sperati aiuti della Spagna, C. tentò di riguadagnare il trono brigando in Scozia. Il 1° maggio 1650 firmò un accordo col Covenant presbiteriano e il 2 giugno partì per la Scozia.

Interrotta dall'inverno la campagna che il Cromwell aveva iniziato contro gli Scozzesi, C. fu coronato a Scone il 1° gennaio 1651, ma Cromwell s'impadronì di Perth, sede del governo di C. Questi tentò allora un colpo d'audacia marciando verso Londra; ma il Cromwell, lasciato il Monk in Scozia, seguì l'esercito reale e a Worcester, il 3 settembre 1651, lo sconfisse, distruggendolo completamente. Lo stesso C. dovette fuggire e nascondersi (celebre è rimasto il suo nascondiglio su di una quercia, the royal oak), colpito da una taglia di 10 mila sterline, finché dopo 41 giorni di peripezie riuscì a imbarcarsi su di una nave che lo trasportò in salvo a Fécamp nella Normandia (17 ottobre 1651). Visse allora a Parigi fino al giugno 1654, poi a Spa, ad Aquisgrana e a Colonia. Nell'aprile 1656 andò a Bruges, il 7 settembre a Bruxelles, dove firmò un trattato con don Giovanni d'Austria, governatore dei Paesi Bassi spagnoli, trattato che rimase frustrato dalle vittorie di Cromwell (battaglia delle Dune e presa di Dunkerque, giugno 1658).

La morte di Cromwell (3 settembre 1658) rialzò le speranze di C. Il tentativo realista dell'agosto 1659 fallì perché prematuro; ma la coscienza monarchica s'era andata ridestando nel popolo inglese, stanco della dittatura dei puritani. Lo stesso Monk, che era stato uno dei più attivi generali di Cromwell, preparò la strada al ritorno di C. Questi con la Dichiarazione di Breda (14 aprile 1660) aveva promesso un'amnistia generale senz'altre eccezioni che quelle che il Parlamento stesso avrebbe in seguito stabilito; libertà di coscienza; arbitrato del Parlamento sulla questione delle concessioni di terre, acquisti e confische fatte sotto la repubblica; pagamento degli arretrati alle truppe e mantenimento delle stesse paghe. L'8 maggio 1660 C. era proclamato re a Westminster; il 29 maggio faceva l'ingresso trionfale a Londra.

Uno dei primi atti del nuovo sovrano fu la punizione degli uccisori del padre, che furono dal Parlamento sottratti all'amnistia e in gran parte finirono sul patibolo. L'esercito fu disciolto, solo restarono sotto le armi 1000 soldati di cavalleria e 4000 di fanteria, che costituirono il primo esercito permanente dell'Inghilterra. Il 21 maggio 1662 C. sposava Caterina di Braganza, che gli portò in dote Tangeri e Bombay. Nel 1664 iniziò la prima guerra con l'Olanda, che fruttò all'Inghilterra la cessione di New Amsterdam (New York). La pace di Breda (10 luglio 1667) e la vendita di Dunkerque alla Francia portarono alla caduta del primo ministro, il Hyde, a cui succedette il cosiddetto ministero della cabala.

Scontento dell'alleanza stipulata, il 13 gennaio 1668, con l'Olanda e la Svezia, allo scopo d'impedire alla Francia la conquista dei Paesi Bassi, C. strinse il trattato segreto di Dover con Luigi XIV (22 maggio 1670). In conseguenza di esso l'Inghilterra si staccava dalla triplice alleanza e il 17 marzo 1672 dichiarava nuovamente guerra all'Olanda. Ma l'opposizione del Parlamento costringeva il re a firmare una pace separata con l'Olanda, il 9 febbraio 1674. Anche l'opposizione parlamentare era in relazioni con Luigi XIV; così la Francia aveva in mano tanto il re quanto l'opposizione. E benchè fosse nei desideri della nazione un'alleanza con l'Olanda contro la Francia, la guerra non fu dichiarata. Il 23 ottobre 1677 però Guglielmo d'Orange sposava la principessa Maria, figlia del duca di York, fratello di C., contro il quale duca lottavano i protestanti servendosi anche, come di mezzo per colpirlo, della presunta congiura papista del Coleman, dello stesso anno, che avrebbe dovuto portare all'uccisione di C. e all'estirpazione del protestantesimo dall'Inghilterra (v. Giacomo II).

Sciolto il primo parlamento, eletto subito dopo la restaurazione, il 6 marzo 1679 s'inaugurò il nuovo, rimasto celebre nella storia costituzionale inglese per l'approvazione della legge dell'habeas corpus. Per impedire che approvasse anche l'Exclusion Bill, con cui il duca di York veniva escluso dalla successione al trono, il re lo sciolse il 27 maggio; ma anche le elezioni dell'anno seguente riuscirono contrarie ai desiderî del re. L'Exclusion Bill venne approva o dai Comuni ma respinto dai Lord, e il 10 gennaio 1681 il re sciolse anche questo nuovo Parlamento. Il quarto Parlamento, convocato a Oxford il 21 marzo 1681, fu perfettamente simile al precedente, e le sue eccessive pretese portarono al capovolgimento della situazione, rafforzando il potere del sovrano che cercò di governare senza il Parlamento. Nel 1683 la congiura di Rye House, ordita dal bastardo duca di Monmouth, portò sul patibolo tutti i congiurati, eccetto il principale che fu perdonato. C. morì il 6 febbraio 1685, dopo essersi riconciliato con la Chiesa cattolica. (V. tav. XIV).

Bibl.: Buona la bibl. nella Cambridge modern history, V, Cambridge 1908; altra, più recente, in G. Davies, Bibliography of British history, Stuart period 1603-1784, Oxford 1928. V. specialmente O. Airy, Charles II, 2ª ed., Londra 1907; C. A. Batt, Charles II and his court, Londra 1910; E. Scott, The King in exile, Londra 1905 cfr. inoltre G. M. Trevelyan, England under the Stuarts, 12ª ed., Londra 1925; G. G. B. Hertz, English public opinion after the Restauration, Londra 1902; F. C. Montague, The history of England 1603-1660, Londra 1907, e R. Lodge, The history of England, 1660-1702, Londra 1910 (voll. VII e VIII della Political history of England).

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