Capri

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Isola del Mar Tirreno (lunga 6,2 km e larga al massimo 2,7 km; superficie 10,3 km2), situata nella parte meridionale del Golfo di Napoli, 5 km a O dell’estrema punta (Campanella) della Penisola Sorrentina. Sorge da un mare profondo, con coste quasi ovunque alte e in molti tratti dirupate e inaccessibili, incise da numerose grotte note per la loro bellezza (Grotta Azzurra, Bianca, Verde), con scogli di ogni forma e dimensione (Faraglioni). È costituita da calcari dolomitici compatti, ricoperti, specie nella regione mediana, da materiali vulcanici (tufo e pozzolana) provenienti dagli antichi vulcani circostanti.

C. consta di due altipiani, fra i quali è una depressione centrale. L’altopiano occidentale, o di Anacapri, di forma quadrangolare, s’innalza fino a 589 m s.l.m. nel Monte Solaro, massima elevazione di Capri. L’altopiano orientale, meno elevato (Monte Tiberio, 334 m), si erge con pareti ripide, che per tre lati strapiombano sul mare. La sella fra i due altipiani è fertile, popolata e di facile accesso (approdi di Marina Grande a N e Marina Piccola a S). Il clima è noto per la mitezza e per la serenità del cielo. C. è poverissima di acque superficiali (cisterne e serbatoi per l’acqua piovana). La flora è ricca di 850 specie e di 133 varietà (specialmente macchia mediterranea). Risorsa principale è il turismo. Tra le colture, notevole la vite (vino bianco secco, che si esporta). Pesca. Una funicolare unisce la Marina Grande a C., una seggiovia collega invece Anacapri al Monte Solaro.

Amministrativamente, C. è suddivisa in due comuni, Capri e Anacapri, che contano complessivamente 12.112 abitanti. Capoluogo dell’isola è Capri (comune della prov. di Napoli di 4 km2 con 7285 ab. nel 2008), situata a 142 m s.l.m. nell’insellatura fra il Monte Solaro e la Punta del Capo. Caratteristiche le piccole case costruite con tufo vulcanico di Sorrento e pietra calcarea locale e le vie anguste e tortuose che tra esse s’insinuano. Comprende anche i centri di Marina Grande e di Marina Piccola.

L’isola fu abitata in tempi remoti, come testimoniano rinvenimenti di tipo paleolitico e dell’età del Bronzo. L’imperatore Augusto fece edificare una villa ai piedi del Monte Solaro e Tiberio la scelse come luogo elettivo, costruendovi 12 ville. Dal 10° sec. fu possesso della Repubblica di Amalfi e in seguito degli Arcucci, signori di Altamura. Occupata nel 1806 dall’ammiraglio inglese Sidney Smith per conto dei Borboni, fu riconquistata nel 1808 dalla flottiglia franco-napoletana inviata da Murat.

Nella grotta delle Felci, il riempimento contiene materiali del Neolitico medio e appenninici. La ceramica d’impasto è di colore bruno-nerastra con scodelle troncoconiche sagomate, a calotta sferica, tazze su alto piede, bicchieri e ceramica di colore giallastro o roseo con forme di tazze semisferiche, olle sferoidali e fiaschi con alto collo. Mentre i motivi decorativi della ceramica bruno-nerastra, graffiti e incrostati, sono identici a quelli della ceramica dipinta di Lipari, quelli presenti sulla ceramica giallastra, a bande o a fiamme marginate in nero, a sottili linee scure disposte a zig zag o a triangoli sono identici a quelli di Ripoli.

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