Canoa

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Imbarcazione leggera di forma allungata, scavata in un unico tronco d’albero e per lo più manovrata a remo alla battana o a doppia pagaia, più raramente a vela. Quella usata dagli indigeni dell’America Centrale è a un solo vogatore, al massimo due; presso altre popolazioni delle Americhe, dell’Africa e dell’Oceania può raggiungere notevoli dimensioni e contenere numerosi vogatori.

Imbarcazione leggera da turismo e da regata, azionata dal vogatore seduto nel fondo con la pagaia, che è impugnata con le due mani nella parte centrale. Gli scafi, sottili e leggeri, sono tradizionalmente costruiti in legno di cedro a fogli sovrapposti, anche se è molto diffuso l’utilizzo di resine sintetiche, alluminio e leghe leggere.

Sport

fig. 1A, B e C
fig. 2A e B

La specialità della c. viene distinta in due parti in funzione del tipo di c.: kayak (classe K; fig. 1A, B e C) e canadese (classe C.; fig. 1D e 1E), che si differenziano principalmente per il tipo di voga e di pagaia (fig. 2A e B): seduti e a due pale nella classe K, in ginocchio e a una pala nella classe C.

Sulle c. possono esserci equipaggi maschili o femminili, composti da 1, 2 o 4 atleti che danno luogo alle seguenti tipologie: C1 (canadese singolo o monoposto), C2 (canadese doppio o biposto), C4 (canadese a 4 o quadriposto), K1 (kayak singolo), K2 (kayak doppio), K4 (kayak a 4). Gli equipaggi maschili gareggiano sia in kayak sia in canadese, quelli femminili solo in kayak. Le due classi comprendono a loro volta diversi tipi di imbarcazione, legati all’ambiente in cui la gara viene disputata e alle distanze percorse: olimpica (acque calme, gare di velocità o sprint su 200, 500 e 1000 m e gare di fondo su 5 e 10 km); maratona (percorsi sopra i 10 km su acque calme di fiumi, laghi o mare con imbarcazioni di tipo K1, K2, C1 e C2); fluviale (su fiumi o torrenti in presenza di corrente, per sole classi K1, C1 e C2: si parla di ‘discesa libera’, in cui il concorrente deve solo arrivare al traguardo nel minor tempo possibile, e di ‘slalom’, in cui invece si deve seguire un percorso determinato da ‘porte’ da attraversare). In alcune competizioni sono previste gare a squadre, in cui viene sommato e classificato il rendimento dei singoli equipaggi.

Lo sport è specialità olimpica dal 1936. Alle Olimpiadi 2008 si sono disputate gare maschili di K1 500 m, K2 500 m, K1 1000 m, K2 1000 m, K4 1000 m, C1 500 m, C2 500 m, C1 1000 m, C2 1000 m, slalom K1, C1 e C2; gare femminili di K1 500 m, K2 500 m, K4 500 m, slalom K1.

Il Gruppo milanese della c., fondato da una trentina di soci il 18 giugno 1934, fu il primo sodalizio italiano dedicato solo alla canoa. L’Italia vanta una tradizione di risultati, a livello internazionale, più che soddisfacente: tra gli atleti più prestigiosi vanno ricordati O. Perri (medaglia d’oro ex aequo nel K1 1000 m ai Mondiali del 1975 e, sempre nel K1, ma sui 10.000 m, nel 1974, 1975 e 1977); M. Previde Massara (campione del mondo nella discesa fluviale nel 1983, 1985 e 1989); P.P. Terrazzi, che nello slalom fluviale ha vinto nel K1 la Coppa del mondo (1991, 1992) e il titolo olimpico (1992); V. Panato, che nella discesa fluviale ha più volte vinto il titolo mondiale nel C1 (1993, 1995, 1996, 1998, 2000); e, in tempi più recenti, J. Idem (➔), A. Rossi (➔), D. Scarpa (➔) e B. Bonomi (➔).

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