Canada

Dizionario di Storia (2010)

Canada


Stato dell’America Settentrionale. Nel corso dell’11° sec. spedizioni vichinghe toccarono la costa canadese in più punti, fondandovi insediamenti che ebbero breve vita e di cui nulla si seppe in Europa. Nel 1497 Giovanni e Sebastiano Caboto, con una spedizione inglese, scesero presso Capo Bretone; i fratelli Cortereal, portoghesi, riconobbero le coste di Terranova e Labrador; più tardi (1509), sembra che S. Caboto, sempre per conto degli inglesi, abbia raggiunto la Baia di Hudson. Con una spedizione francese, Giovanni da Verrazzano (1524) compì un’esplorazione sistematica delle coste a S di Capo Bretone, replicata l’anno seguente da Estevão Gomes per conto degli spagnoli. Jacques Cartier effettuò poi tre viaggi (1534, 1535 e 1541) esplorando il Golfo del San Lorenzo e risalendo il fiume fino al sito di Montréal; in nome della Francia prese possesso del Paese, da allora noto con il nome di Canada (forse dall’irochese kanata «villaggio»). All’inizio del 1600 iniziò l’esplorazione terrestre, con Samuel de Champlain, che tra il 1603 e il 1615 percorse il bacino del San Lorenzo fino al lago Huron, fondando nel 1608 anche la città di Québec (detta Nuova Francia). Étienne Brulé scoprì il Lago Superiore (1621) e Jean Nicollet il Michigan (1634). Le esplorazioni francesi proseguirono quindi a N dei laghi, fino a toccare (1672) la costa della Baia di Hudson, che dal 1668 (dopo esplorazioni marittime, tra cui quelle di Martin Frobisher e William Baffin) la corona d’Inghilterra aveva concesso all’omonima Compagnia; ebbe così inizio un periodo di serrata competizione anglo-francese, tra la Compagnia della Baia di Hudson e le analoghe compagnie commerciali francesi impegnate nel tentativo di anticiparsi reciprocamente nell’esplorazione dell’Ovest, tramite sia spedizioni appositamente organizzate sia l’azione individuale di cacciatori di pellicce e commercianti. Nei primi decenni del 1700 furono raggiunti il lago Winnipeg e il fiume Saskatchewan, più tardi il fiume Coppermine e la costa artica, il Gran Lago degli Schiavi, il fiume Mackenzie (1789) e infine, superate le Montagne Rocciose, l’Oceano Pacifico, le cui coste erano già note per le spedizioni russa di Vitus Bering (1741), inglese di James Cook (1778), spagnola di Alessandro Malaspina (1791) e inglese di George Vancouver (1791-94). Nell’Ottocento e nel primo Novecento proseguì l’esplorazione sistematica dell’Ovest e soprattutto dell’Artico che, per certi versi, è tuttora in corso. Dopo il 1713 la Francia aveva progettato di congiungere con una linea di forti Québec con New Orleans. La minaccia per le colonie inglesi fu sventata con la conclusione della guerra dei Sette anni che sancì il passaggio della Nuova Francia all’Inghilterra (Trattato di Parigi, 1763). Il Quebec act del 1774 garantì i diritti dei franco-canadesi definendo lo status giuridico-amministrativo della colonia. Aumentato il numero degli inglesi in seguito alla guerra di Indipendenza americana, nel 1791 il Constitutional act divise il C. nelle due province dell’Alto C. (inglese) e del Basso C. (francese). Nel 1840 il Reunion act stabilì l’unione delle due province in un’unica entità politica autonoma dotata di un’assemblea nella quale erano rappresentate pariteticamente. Dopo la scelta di Ottawa come capitale (1858), nel 1867 il British North America act segnò la nascita del Dominion of C.: constatata l’inadeguatezza della soluzione unitaria per la convivenza tra canadesi di origine inglese e francese, il Paese divenne una federazione formata dalle province di Québec (ex Basso C.), Ontario (ex Alto C.), Nuova Scozia e Nuovo Brunswick, ciascuna dotata di un’ampia autonomia locale, mentre il governo federale manteneva la cura delle questioni generali. Nel 1869 la Compagnia della Baia di Hudson cedette i suoi diritti sui territori del Nord-Ovest; lo stabilimento del Red River diventò la provincia di Manitoba nel 1870, la Columbia Britannica divenne provincia del C. nel 1871 e l’Isola Principe Edoardo nel 1873.

Dalla fine dell’Ottocento a oggi

Gli ultimi decenni del secolo furono caratterizzati da un ampliamento anche verso territori di lingua francese e da un notevole sviluppo economico, che trasformò il C. e portò, all’inizio del 1900, a nuovi contrasti fra i due gruppi linguistici. Anche grazie alla partecipazione alla Prima guerra mondiale (avversata dal Québec), il C. nel 1919 fu ammesso alla conferenza della pace e alla Società delle nazioni come membro originario. Nel 1931 lo statuto di Westminster sancì l’indipendenza dei dominions nell’ambito del Commonwealth. La Grande depressione degli anni Trenta provocò la crescita delle tensioni sociali e la nascita di nuove formazioni politiche di ispirazione socialista, moderatamente progressista o conservatrice che si affiancarono ai due partiti dominanti: il Conservative party of C. (dal 1942 Progressive conservative party of C.) e il Liberal party of C., alternatisi alla guida del Paese fin dal 1867. La Seconda guerra mondiale diede un impulso allo sviluppo industriale del C. (che nel 1949 acquistava Terranova), che da allora stabilì stretti legami militari e di dipendenza economica con gli USA (adesione alla NATO nel 1949). Nel Québec, intanto, si andava sviluppando un nuovo nazionalismo radicale, incline al separatismo, che portò alla nascita (1963) di un Front de libération du Québec, autore di attentati e rapimenti (1970), e alla crescita del Parti québécois (fondato nel 1968 con un programma indipendentista e progressista), che giunse al governo provinciale in seguito alla vittoria elettorale del 1976. Dopo l’avvento del nuovo leader liberale P. Trudeau alla guida del governo federale (1968), il C. adottò una politica estera ed economica più autonoma dagli USA (riconoscimento della Cina popolare nel 1970, crescita dei rapporti con i Paesi socialisti e con quelli del Terzo Mondo, diminuzione della presenza militare in Europa). Sul piano interno, Trudeau attuò una politica di tutela della lingua e della cultura francese e di promozione del bilinguismo. Le tendenze separatiste del Québec furono sconfitte in un referendum indetto nella provincia nel 1980. Dopo lunghe trattative, Trudeau riuscì a far approvare dal Parlamento britannico una riforma costituzionale (Constitution act, 1982) che conteneva una carta dei diritti e delle libertà, con disposizioni in materia di tutela del pluralismo culturale del Paese e dei diritti delle popolazioni indigene, di controllo delle province sulle proprie risorse naturali ecc. Le difficoltà economiche manifestatesi dalla metà degli anni Settanta e la recessione dei primi anni Ottanta favorirono la netta vittoria dei conservatori nelle elezioni del 1984 (confermata nel 1988). Il nuovo governo, presieduto da B. Mulroney, rilanciò la politica di stretta alleanza e collaborazione con gli USA. In seguito al fallimento (1992) della proposta di modifica della Costituzione che avrebbe favorito l’autonomia del Québec, vi fu la ripresa delle tendenze separatiste nella provincia che, insieme alla crescita delle rivendicazioni di indiani e inuit, rimise in discussione l’assetto della federazione. Le elezioni del 1993 registrarono il ritorno al governo del Liberal party con J. Chrétien, che aveva sostenuto la riduzione della disoccupazione attraverso una politica di opere pubbliche e tagli alle spese militari. Il dato più significativo delle consultazioni fu, tuttavia, la netta affermazione del Bloc québécois, che diventò il partito ufficiale d’opposizione. Ratificato nel 1994 il NAFTA, la scena politica canadese continuò a essere dominata dalla questione del Québec, dove si tenne un referendum (1995) che sancì la sconfitta dei secessionisti. L’azione del governo federale si concentrò sui notevoli problemi economici del Paese, mentre in gran parte dell’opinione pubblica si accentuava la diffidenza verso l’influenza degli Stati Uniti in nome della difesa dell’identità nazionale. Il governo liberale, dopo l’invio di truppe in Afghanistan nella campagna contro il regime talebano (2001), si dissociò dalla politica statunitense rispetto a ulteriori interventi militari in Medio Oriente. Le elezioni del 2006 hanno visto la sconfitta dei liberali, coinvolti in diversi scandali finanziari; si è formato un governo conservatore di minoranza guidato da S. Harper, che ha rafforzato la sua rappresentanza parlamentare nelle elezioni anticipate del 2008 ma senza raggiungere una maggioranza autosufficiente.

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