CALIPSO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1959)

CALIPSO (Καλυψώ, Calçpso)

C. Caprino

Ninfa, figlia di Atlante, che secondo l'Odissea raccoglie nella sua lontana isola Ogigia Ulisse naufrago e, innamorata, ve lo trattiene sette anni, finché Zeus per mezzo di Hermes non le comanda di lasciarlo partire. Le rappresentazioni di C. sono poche e di incerta identificazione. Recentemente si è proposto di riconoscere C., anziché Penelope, nella donna in piedi accanto a Ulisse in due note pitture pompeiane, una del Macello e l'altra della Casa dei Cinque Scheletri, il cui prototipo risalirebbe a Nikias, il quale, sappiamo da Plinio (Nat. hist., xxxv, 132), dipinse due volte Calipso. L'identificazione troverebbe una conferma nella pittura di una tomba di Kerč rappresentante una donna, che, designata dall'iscrizione greca come C., ripete nelle linee generali, il tipo già noto dalle pitture citate. Anche nella cosiddetta Penelope di un'urna etrusca di Perugia, intenta ad adornarsi, potrebbe essere riconosciuta, forse a maggior ragione, Calipso. Controversa è la identificazione con la ninfa della donna, rappresentata accanto a Ulisse seduto, in una corniola della Collez. Mertens-Schaffhausen di Bonn, in una pasta di Berlino e in una gemma della Collez. Wyndham Cook. Una eco della pitturà di Nikias di C. seduta si è voluta riconoscere in un'urna etrusca di Perugia in cui C. si mira allo specchio, tenuto da una serva, davanti a Ulisse in piedi.

Ulisse che nell'isola di Ogigia guarda con nostalgia verso la patria è rappresentato, seduto su una roccia, in un elmo di Megara del V sec. a. C. e in una gemma, ambedue a Berlino; mentre in una gemma dell'Ermitage che lo ritrae nel medesimo atteggiamento, egli è in piedi, appoggiato a un remo. Seduto su una roccia è anche su una hydrìa del Museo Naz. di Napoli, in cui una donna (forse C. che offre il dono di addio), gli porge una adorna cassetta.

I preparativi per la partenza dell'eroe dall'isola sono rappresentati su un frammento di coppa omerica da Tebe Ftia e in alcune gemme. Nella coppa Ulisse costruisce una zattera, nelle gemme una nave.

Per le scene raffigurate su un vaso attico a figure rosse del museo di Berlino, su uno specchio etrusco e in una pittura pompeiana si è pensato a C. che riceve da Hermes l'ordine di Zeus di lasciar partire Ulisse, ma la mancanza di qualsiasi caratterizzazione rende l'ipotesi molto incerta.

Monumenti considerati. - Pitture pompeiane: H. Lucas, op. cit. nella bibl.; P. Herrmann, Denkmäler Malerei, Monaco 1900, tavv. 54-55. Pittura di Kerč: H. Lucas, op. cit. nella bibl., p. 56, fig. 36. Urna di Perugia: H. Lucas, op. cit. nella bibl., fig. 35. Corniola di Bonn: I. Overbeck, Galerie heroischer Bildwerke, Braunschweig 1853, p. 809, tav. 33, 14. Pasta di Berlino: P. Herrmann, op. cit., p. 71, fig. 17. Gemma Cook: A. Furtwängler, Gemmen, tav. xxv, 36. Altra urna di Perugia: H. Lucas, op. cit. nella bibl., p. 59, fig. 38. Elmo di Megara; K. A. Neugebauer, Führer, Bronzen, Berlino-Lipsia 1924, p. 15, tav. 35. Gemma di Berlino: A. Furtwängler, op. cit., tav. xxvii, 49. Gemma dell'Ermitage: op. cit., tav. xxxiv, 27. Hydrìa di Napoli: N. Festa, in Rend. Acc. Linc., xxi, 1912, p. 383 ss.; cfr. F. Müller, op. cit. nella bibl., p. 133. Coppa di Tebe: F. Courby, Vases grecs à reliejs, Parigi 1922, p. 288, n. 13 a, fig. 51. Gemme con Ulisse che costruisce la nave: I. Overbeck, op. cit., tav. xxxi, 8-9.

Bibl.: F. Müller, Odyssee-Illustrationen, Berlino 1913, pp. 132-136; Lamer, in Pauly-Wissowa, X, 1919, c. 1798-1799, s. v. Kalypso; Wüst, ibid., XVII, 1936, c. 1982, s. v. Odysseus; H. Lucas, Die Kalypso des Nikias, in Österr. Jahreshefete, XXXII, 1940, p. 54 ss.