BUCOVINA

Enciclopedia Italiana (1930)

BUCOVINA (A. T., 79-80)

E. d. M.
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La Bucovina, annessa alla Romania in seguito alla grande guerra, è un'antica provincia dell'Impero austro-ungarico, situata al nord della Moldavia, con una superficie di kmq. 10.422 e attualmente con 820.000 abitanti (1927). La Bucovina non ha unità fisica. Essa comprende una parte del versante orientale dei Carpazî, il quale è formato da creste uniformi, che non giungono all'altezza di 2000 m., e hanno, presso l'antica frontiera dalla parte della Transilvania, alcune vette calcari un po' più elevate (Rareu m. 1887); comprende poi una larga zona di colline terziarie, con ripidi pendii costituiti da sabbîe e calcari sarmatici, generalmente volti a ovest, mentre le valli longitudinali si sviluppano nelle argille vindoboniane; infine comprende una piccola distesa di pianure con carattere stepposo, che sono il prolungamento dell'altipiano della Bessarabia settentrionale, limitato dal profondo cañon del Dniestr, il quale forma la frontiera verso il nord-est.

Il clima della Bucovina è continentale ed eccessivo. Cernǎuţi, (243 m. s. m.) è una delle città più fredde dell'attuale Romania, con una media annua di 70,7, di −5°,4 in gennaio e di 19°,5 in luglio. L'inversione della temperatura costituisce la regola nell'inverno, quando l'aria è calma, come risulta dalla serie che segue: 320 m. media −5°,8, 522 m. −3°,8, 730 m. −40,8. Le precipitazioni, copiose in montagna, diventano scarse in pianura.

La popolazione della Bucovina ha risentito gli effetti della dominazione austriaca. I molteplici ricordi romeni, i conventi e le chiese, che si considerano come i più bei monumenti dell'arte romena antica, stanno ad attestare l'intensità della vita nazionale che si svolgeva quando il paese faceva ancora parte della Moldavia. L'aumento dei Ruteni e dei Tedeschi e l'immigrazione degli Ebrei avevano abbassato, sotto gli Austriaci, la proporzione dei Romeni, i quali nel 1914 non costituivano più la maggioranza (273.000), essendo passati al primo posto i Ruteni (305.000), i quali predominano al nord. La cifra di 168.000 assegnata ai Tedeschi non si riferisce soltanto a un certo numero di colonie che prosperano sulle colline e tra i monti, ma comprende specialmente gli Ebrei provenienti dalla Polonia. La statistica austriaca registra altresì alcune migliaia di Polacchi (36.000), ma non fa cenno d'un elemento importante stabilitosi da lungo tempo nelle città e nelle più ricche campagne: gli Armeni.

Sotto gli Austriaci, le condizioni della proprietà erano sfavorevoli ai Romeni costituenti la massa dei contadini, i quali possedevano piccoli appezzamenti di terra per 43% della superficie totale; ma la messa in valore dei terreni delle grandi proprietà aveva fatto notevoli progressi, e la produzione agricola era assai superiore a quella della Moldavia. La Bucovina non ha sofferto molto per la guerra; la vita economica vi è attiva, e la popolazione, che è cresciuta, ha una densità media di 77,7 ab. per kmq., salendo a oltre 100 nelle parti non montuose.

Nel 1925, le terre arate occupavano il 29,4% della regione, i pascoli il 20%, le foreste il 42% e i frutteti il 0,7%. Notevole è la superficie occupata dalle foreste, le quali generalmente sono ben tenute. Quanto ai cereali, il granturco tiene il primo posto (34% della superficie, con una produzione di 1.366.000 ettolitri), segue la segale (26% e 1.188.000). Il bestiame, che ha grande importanza, comprende 76.000 cavalli, 215.000 bovini, 299.000 pecore e 128.000 suini.

La Bucovina è un paese agricolo e senza ricchezze minerarie. Le industrie vi sono rappresentate dalla lavorazione delle farine da esportare, da segherie, fabbriche di mobili, distillerie e zuccherifici e sono concentrate quasi tutte a Cernăuţi, la capitale (v.). Câmpulung in montagna, Rădáuţi e Suceava nelle basse colline sono centri con non più di 20.000 ab.

Bibl.: W. Tesseyre, Versuch einer Tektonik des Vorlandes der Karpathen in Galizien und in der Bukowina, in Verh. d. k. k. Geologischen Reichsanstalt, 1905; E. De Martonne, Excursions de l'Institut de Géographie de l'Université de Cluj, Résultats scientifiques, Cluj 1924; Kaiudl, Das Ansiedelungswesen in der Bukoiwna, Cernǎuţi; O. Girard, Le peuplement de la Bukovine, in Annales de Géographie, 1925.

Storia. - Nel Medioevo la sua storia si confonde con quella della Moldavia (v.); il nome a sé distinto appare però già nel sec. V. Nel. principato di Moldavia rappresenta una parte importante, poiché a Suceava in Bucovina risiedevano gli ospodari del paese, e in questa regione si trovavano i monasteri più venerati, come quello di Putna. Per la sua posizione periferica fu esposta a invasioni o a infiltrazioni pacifiche dei vicini, Ruteni, Polacchi, Ungheresi, Tedeschi di Transilvania. Nel 1412 i Iagelloni di Polonia tentarono di assoggettarne una parte, in unione con Sigismondo d'Ungheria; ma non riuscirono a vincere la resistenza dell'ospodaro moldavo Alessandro I. Il piano riuscì nel 1482 a Stefano V voivoda di Transilvania, ma presto il paese cadde, con la Transilvania, sotto l'alta sovranità turca e vi rimase, retto da proprî ospodari, fino al 1769, quando fu occupata dai Russi e, nel 1774, dagli Austriaci, i quali la mantennero per cessione della Porta (dal 1775), nonostante le vane proteste del principe Ghika. I nuovi padroni videro della Bucovina soprattutto l'importanza strategica, come punto avanzato, donde sorvegliare ed eventualmente impedire la temuta marcia dei Russi verso Costantinopoli. Perciò l'amministrazione fu strettamente militare fino al 1786, poi la Bucovina fu annessa alla Galizia come circolo di Cernovitz (Cernăuţi); solo nel 1849 ne fu fatta una provincia a sé, col titolo di ducato di Bucovina, dipendente direttamente dal governo di Vienna. Nell'ultimo cinquantennio della monarchia austro-ungarica, il governo di Vienna cominciò a rivolgere qualche cura anche a questa provincia fino allora diseredata. Di fronte alle questioni religiose e nazionali, che, del resto, in Bucovina non assunsero le forme acute di altre regioni dell'Impero, il governo di Vienna credette di dover favorire e promuovere, con scarsi visibili successi, l'esigua minoranza tedesca (in gran parte israelita), anche con la fondazione di un'università tedesca a Cernăuţi (1875). Durante la guerra mondiale la Bucovina, che fino all'intervento romeno (agosto 1916) rappresentò l'ala estrema del fronte russo-austro-tedesco, fu in gran parte, e quasi costantemente fino al 1917 occupata dalle truppe russe. La pace di Saint-Germain (1920) l'ha assegnata alla Romania, tranne quattro comuni annessi alla Polonia.

Bibl.: Kaindl, Geschichte der Bukovina, voll. 3, Cernǎuţi 1896-1903; idem, Geschichte der Deutschen in den Karpathenländern, Gotha 1911, III; Bidezmann, Die Bukovina unter der österr. Verwaltung, 1775-1875, Leopoli 1876.

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