Bilateralismo

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Nel commercio internazionale, la scelta di privilegiare gli accordi di commercio fra due Stati, che si concedono reciprocamente condizioni preferenziali, con specifici trattati o accordi. Si sviluppò soprattutto negli anni 1930, quando molti paesi cercarono di isolarsi con misure protezionistiche, nel tentativo di mantenere l’equilibrio dei conti con l’este­ro.

Il b. è l’opposto del multilateralismo, e cioè della visione strategica del commercio internazionale che dà priorità agli accordi multilaterali tra più paesi, che si riconoscono reciprocamente uguali condizioni in tema di libertà di commercio. Nel b., che è considerato d’ostacolo alla crescita e alla liberalizzazione del commercio mondiale, gli Stati che stabiliscono l’accordo esclusivo mirano ciascuno a pareggiare la propria bilancia commerciale nel commercio bilaterale, mentre nel multilateralismo gli scambi tra paesi si regolano con una moneta accettata internazionalmente e ogni Stato può proporsi di mantenere l’equilibrio di bilancia dei pagamenti nel complesso degli scambi, senza mirare al pareggio degli scambi commerciali con ogni singolo paese estero. Il WTO (➔) promuove gli accordi multilaterali.

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