BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo)

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo)


BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo)  Istituto internazionale di credito, con sede a Londra, creato nel 1991 nell’ambito della Comunità Europea. In base al proprio statuto, la banca può operare esclusivamente in quei Paesi dell’Europa centrale e orientale e dell’Asia centrale che stiano attuando la transizione da un sistema monopartitico e caratterizzato da un’economia centralizzata a un sistema basato sull’economia di mercato, la democrazia e il pluralismo, favorendo a tal fine il necessario sviluppo del settore privato.

Mandato

La banca ha il compito di aiutare i Paesi beneficiari nell’attuazione delle riforme economiche e strutturali, comprese quelle finalizzate allo smantellamento dei monopoli, alla decentralizzazione e alle privatizzazioni. Il fine istituzionale della BERS si distingue da quello delle altre banche internazionali regionali, cui compete, genericamente, di favorire il progresso e la ricostruzione economica nella rispettive aree di intervento. Per la realizzazione del suo mandato, la BERS, che opera in stretta collaborazione con le istituzioni finanziarie internazionali e nazionali, agisce direttamente, concedendo finanziamenti a medio e lungo termine, e indirettamente, attraverso intermediari finanziari, dando linee di credito e cofinanziamenti. Tenendo conto delle esigenze specifiche dei Paesi impegnati nel processo di transizione economica, la BERS supporta l’attuazione delle riforme di tipo strutturale e settoriale.

Attività

La BERS opera come banca di sviluppo (attività di development banking) ‒ finanziando progetti infrastrutturali con prestiti garantiti dai governi beneficiari (da svilupparsi mediante gare internazionali d’appalto di lavori, servizi e forniture) ‒ come banca d’investimento (attività di merchant banking) ‒ a supporto di investimenti esteri diretti, anche in forma di joint venture ‒ e anche con l’assunzione di partecipazioni o tramite crediti. La BERS non assume partecipazioni di maggioranza né entra nella gestione operativa del progetto; l’intervento, nel suo complesso, può arrivare fino al 35% del costo totale.

Il sostegno allo sviluppo del settore privato, e in particolare alle piccole e medie imprese (art. 2), è al centro del mandato della banca. In base all’art. 11, infatti, almeno il 60% dell’attività deve essere dedicato al settore privato (dove la BERS interviene senza garanzia governativa), mentre un massimo del 40% può essere indirizzato al settore pubblico (finanziamento a governi o ad agenzie pubbliche con garanzia). La BERS, inoltre, presta particolare attenzione all’aspetto ecologico e ogni progetto è esaminato da un apposito dipartimento per valutarne l’impatto ambientale. Nel gennaio 1993, con il contributo dei 7 maggiori Paesi industriali (G7), è stato creato e posto sotto l’amministrazione della banca un fondo per la sicurezza nucleare, con lo scopo di finanziare progetti destinati a incrementare la sicurezza degli impianti nucleari dell’Est europeo.

Organizzazione e struttura

Sono azionisti della BERS più di 60 Stati, 27 dei quali possono beneficiare dei finanziamenti. Fra i 42 fondatori della banca, vi sono anche due soggetti internazionali: l’Unione Europea e la Banca Europea per gli Investimenti (➔ BEI), e ciò in ragione della forte caratterizzazione comunitaria della banca e dei legami fra questa e le istituzioni dell’Unione Europea. Nel novembre del 1993 sono stati aboliti i principali dipartimenti attraverso cui operava la BERS (banca d’affari e banca di sviluppo), per sostituirli con due nuovi dipartimenti, competenti rispettivamente per i Paesi del Nord e per quelli del Sud dell’Europa Centro-Orientale, improntando in tal modo gli interventi della banca a un approccio di tipo regionale.

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