BERGEN

Enciclopedia Italiana (1930)

BERGEN (norv. ant. Björgvin "pascolo montano", in documenti latini, di solito, Bergae; A. T., 63-64)

Hans W. AHLMANN
Giovanni BACH
Astrid SCHJOLDAGER BUGGE

La seconda città della Norvegia per importanza, situata sulla costa occidentale della Scandinavia, a 60°20′ di lat. N. e a 5°19′ di long. E., tra l'Hardange: fjord e il Sogne fjord, in immediato contatto col mare aperto. La regione intorno a Bergen è accidentata da valli e da fiordi, sulla cui conformazione ha influito più o meno l'erosione dei ghiacciai durante l'epoca glaciale (v. norvegia). La città è in bella posizione, allo sbocco di una di queste valli nel grande Byfjord. Intorno ad essa si eleva una serie di monti, dalle forme arrotondate, costituiti di rocce cristalline, i quali in parte si saldano gli uni agli altri, a formare una specie di elevato altipiano; la cima più alta, il M. Ulrikken, raggiunge un' altezza di 643 m. Dinanzi a Bergen si stende un gran numero di isole ed isolotti bassi, nudi e di solito piatti, noti in Scandinavia col nome di skjären. La parte maggiore della città è posta sulla penisola, che si spinge nel fiordo verso NE., e sulle rive del Vaagenfjord e del Puddefjord, tra cui si protende la penisola suddetta. Il Puddefjord comunica con lo Store Lungegardsvand.

Il clima di Bergen è spiccatamente marittimo, con una temperatura media annua di ben 8° superiore a quella che le competerebbe in rapporto alla sua latitudine. La temperatura media annua è di 7°,1, quella del gennaio di 1°,4, e quella del luglio di 14°,3; le precipitazioni (periodo di osservazione 1861-1910) ammontano in media a circa 2000 mm. annui (massimo 2835 mm., minimo 1130 mm.). La tabella che segue offre gli elementi fondamentali del clima.

Il luogo nel quale Bergen si trova presentemente dovette avere una notevole importanza già in epoca remota; quivi era posto Alreksstadir, possedimento della corona. Per opera del re Olaf Kyrre, la località, intorno al 1070-75, si venne sviluppando come città commerciale. La città fu costruita secondo un piano simile a quello di Nidaros (Trondhjem), di Tönsberg e di altre città norvegesi, come pure di talune città irlandesi. Dalla parte a solatio, sul Vaagenfjord, venne costruito, lungo i pontili, un quartiere, le cui case erano separate da stretti vicoli e da qualche più larga strada. Questi quartieri furono limitati da una strada corrente in senso longitudinale. Soltanto nel sec. XIV si cominciò a costruire sulla sponda occidentale del Vaagenfjord. Più tardi Bergen ospitò un gran numero di chiese e di monasteri, tra cui il Munkeliv, il più grande monastero norvegese. Essa divenne la più notevole città commerciale, non solo della Norvegia, bensì di tutta la Scandinavia, e la sua importanza è stata grandissima per lo sviluppo di tutta la Norvegia, di cui fino alla metà del sec. XIX fu la più grande e, dal punto di vista commerciale, la più importante città. Bergen assurse presto a centro di raccolta del pesce che veniva catturato lungo tutta la costa occidentale della Norvegia, sino al confine russo, e che, salato e seccato, costituiva un importante articolo nel commercio europeo. Perciò durante il periodo della pesca Bergen era frequentata da una folla variopinta di stranieri, tra i quali avevano preminenza i Tedeschi della Hansa (v.). Questi vi fondarono una colonia con statuti e privilegi, che si mantenne fino al 1763. Talvolta la loro influenza sulla politica interna del paese ebbe conseguenze tragiche e funeste, come nel 1455, quando assalirono il podestà di Bergen, Olaf Nielsen, massacrandolo insieme con il vescovo della città e sessanta altre persone. Per il tramite dei Tedeschi vi entrarono presto le idee luterane (1528) e la città fu all'avanguardia della riforma in Norvegia.

Nel 1665, con la battaglia combattuta il 16 agosto, nel porto neutrale di Bergen ebbe fine la guerra navale tra l'Inghilterra e l'Olanda per il predominio del Mare del Nord. Nel 1790 fu proibita a Bergen l'immigrazione degli stranieri; Bergen, ciò nonostante, rimase anche in seguito la piazza commerciale di gran lunga preponderante sulla costa atlantica della Norvegia.

Gli abitanti di Bergen sono perspicaci e arditi, e si occupano soprattutto di commercio e di navigazione. Secondo il censimento del gennaio 1769, Bergen aveva 13.700 ab.; è dubbio se prima abbia avuto più numerosa popolazione. Nell'anno 1349 Bergen fu afflitta dalla peste e, in seguito, da varie altre gravi epidemie. Nell'anno 1801 la popolazione ammontava a 16.900 ab., nel 1865 a 27.700, nel 1910 a 76.900, e nel 1925 a 95.400 ab. Durante il periodo 1876-1910 su 1000 persone si riscontrarono annualmente, in media, 32 nascite e 17 morti (media di tutta la Norvegia, rispettivamente 29,3 e 15,6); nel 1913 la mortalità fu di 12,7 persone ogni 1000 (per la Norvegia 13,2).

Come tutte le città norvegesi, Bergen fu distrutta più volte da terribili incendî. Bruciò nel 1198 e fu gravemente danneggiata negli anni 1393,1428 e 1429. Degl'incendî più recenti sono da ricordare quello del 1702 e quello del 1916 (15-16 gennaio). In quest'ultimo fu ridotto in cenere il centro della città (1/20 del totale) e il danno fu fatto ammontare a 50 milioni di corone oro. La parte distrutta viene ora ricostruita secondo un piano assolutamente diverso da quello antico.

Il museo di scienze naturali, fondato nel 1825, ha una grande importanza: da esso dipendono l'istituto geofisico e una stazione per la biologia marina. Nel complesso, questi due istituti hanno 9 professori ordinarî. (Per gli altri musei e raccolte artistiche, v. sotto). Oltre alle scuole elementari, Bergen possiede scuole medie, una scuola commerciale, scuole tecniche e di arte applicata, teatri, biblioteche (tra cui è particolarmente importante quella pubblica fondata nel 1874, dotata di circa 164.000 volumi e assai bene organizzata) e una sezione dell'istituto meteorologico norvegese. Chiusa tra il. mare e una corona di alti monti, Bergen non è collegata col resto del paese mediante vie di grande comunicazione. Tuttavia, nell'anno 1909 fu collegata con Oslo mediante una linea ferroviaria che supera i monti circostanti.

Il movimento commerciale di Bergen raggiunse nel 1924 un valore di 125,6 milioni di corone per le esportazioni, e di 225,9 milioni per le importazioni. I più notevoli articoli di esportazione furono il pesce e i prodotti derivati: stoccafisso (18 milioni di kg.), baccalà (3 milioni di kg.), olio di pesce (68.000 tonn.), uova di pesce (21.000 tonn.), conserve (4,5 milioni di kg.). Il movimento del porto raggiunse nel 1925 i 6,5 milioni di tonn. (1910: 3,6 milioni). Bergen possiede una flotta commerciale di navi a vapore e a motore, che alla fine dell'anno 1925 aveva un tonnellaggio complessivo (navi sopra le 100 tonnellate) di 664.100 tonnellate.

Bibl.: A. Helland, Topografisk-statistik beskrivelse over B. (con ricca bibliografia), Cristiania 1916, 2 voll., e Bergen 1814-1914, Bergen 1914.

Monumenti. - Il monumento civile più importante di Bergen è il Haakonshallen, cioè il palazzo reale che fu edificato dal re Haakon Haakonsön fra il 1247 e il 1261, e che al secondo piano ha una grande sala per feste, lunga 32 metri e larga 12, con alte finestre gotiche e soffitto di legno come la Westminster Hall. Restaurata alla fine del sec. XIX, questa sala fu decorata d'affreschi dal pittore Gerh. Munthe. Il Haakonshallen nel Medioevo faceva parte del castello Bergenhus. Fra i monumenti religiosi medievali di Bergen notiamo la chiesa di Maria, basilica normanna della metà del sec. XII, con due torri e con ricco portale. Il coro ne fu ampliato più tardi in stile gotico. Sulla fine del Medioevo la chiesa di Maria fu chiamata Tyskekirken, o chiesa dei tedeschi, perché appartenne ai mercanti anseatici. Il duomo gotico - S. Olav - ha una massiccia torre eretta circa il 1260. Un bell'ambiente classico si vede in Nykirken o Chiesa nuova, edificata nel 1758-63 dall'architetto J. J. Reichborn. Caratteristiche e di spirito ancora medievale sono le fabbriche dei mercanti anseatici sul Tyskebryggen o porto dei tedeschi. Il quartiere, che come tutta la città antica era di legno, bruciò nel 1702, ma fu riedificato tal quale. Del Rinascimento è la Torre di Rosenkrantz, anche detta Torre di Walkendorf, edificata nel Bergenhus tra il 1562 e il 1568 sopra un nucleo medievale. Fra le poche fabbriche in muratura della città antica si trovano la casa dello stesso Erik Rosenkrantz, comandante di Bergenhus, la cosiddetta Muren del 1562, e quella del suo predecessore, Christoffer Walkendorf, adesso palazzo municipale. Lo stile barocco è rappresentato dallo Stiftsgaarden (1704-1780), su disegno di Johan Conrad Ernst. Notevole anche Damsgaard, villa elegante del più lieto rococò. Tra le collezioni d'arte è principale il Museo, fondato nel 1825, con importanti raccolte di oggetti preistorici, d'arte norvegese medievale, e d'arte popolare dopo la riforma. Il Vestlandske kunstindustrimuseum (museo d'arti industriali) ha varie collezioni d'arte industriale, specie di porcellana europea e d'arte cinese. Fu fondato nel 1887 da Johan Bögh. La Rasmus Meyers Samling, donata alla città dal mecenate R. M. (1858-1916), raccoglie quadri moderni norvegesi. Il Hanseatisk museum (museo anseatico) a Tyskebryggen offre una chiara immagine dell'abitazione d'un mercante anseatico a Buqua verso la fine del Medioevo.

Bibl.: Bergen museums aarböker, Bergen 1886-1928; Vestlandske kunstindustrimuseums aarböker, Bergen 1898-1925; Koren-Wiberg, Det Ayske kontor i Bergen, Bergen 1899; id., Bidrag til Bergens kulturhistorie, Bergen 1908; Norsk kunsthistorie, I e II, Oslo 1925 e 1927; E. Lexow, Norges kunst, Oslo 1926; id., Haakonshallen, Bergen 1929.

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