BERENGARIO I re d'Italia e imperatore

Enciclopedia Italiana (1930)

BERENGARIO I re d'Italia e imperatore

Augusto Lizier

Duca e marchese del Friuli, nipote, per parte di madre, di Lodovico il Pio, dopo la detronizzazione di Carlo il Grosso, verso la fine dell'887 e i primi dell'888, ottenne da una dieta, con l'appoggio specialmente dei vescovi, la corona del regno d'Italia. Ma egli non riuscì mai a porre stabile piede nella parte occidentale e centrale del regno, dove incontrò le opposizioni delle potenti case di Ivrea, di Toscana e di Spoleto, né a domare le sempre rinnovantisi resistenze dei signori laici. Il suo fu così un regno travagliato da continue difficoltà interne e da un susseguirsi di lotte contro i competitori che successivamente gli si contrapposero.

B. era stato appena eletto, che gli disputò il trono il duca di Spoleto, Guido, ed egli fu sconfitto alla Trebbia (gennaio-febbraio 889) e costretto a ritirarsi a Verona, conservando appena la marca del Friuli. Il suo avversario invece, venendo a patti con i vescovi, si fece eleggere re a Pavia e riuscì anche a farsi dare dal papa la corona imperiale (891). La fortuna di B., però risorse con la venuta in Italia di Arnolfo di Germania (894), al quale egli si appoggiò e del quale pare si dichiarasse vassallo, e si consolidò, poi, con la morte di Guido (novembre 894). Egli poté, così, ricuperare l'Italia superiore, mentre la centrale restò in potere di Lamberto, figlio ed erede di Guido, col quale, però, B. finì con lo stringere accordi (autunno 896) per una divisione del regno, ritenendo la parte a settentrione del Po e a oriente dell'Adda. Se non che nell'ottobre 898 Lamberto morì, in seguito ad un sospetto accidente di caccia, e l'anno dopo (dicembre) morì anche Arnolfo. B. rimase pertanto incontrastato signore di tutto il regno. Per breve tempo tuttavia, perché, non avendo potuto opporsi a una calata di Ungheri, che corsero devastando l'Italia superiore, offrì pretesto ai signori capeggiati da Adalberto di Toscana e da Alberico di Camerino di rivoltarglisi contro e di chiamare in Italia (ottobre 900) Lodovico, re della bassa Borgogna, cui il papa diede anche la corona imperiale (febbraio 901). B. si rifugiò allora in Baviera, ma, ritornato in Italia nell'estate 902, costrinse il suo competitore a ripassare le Alpi. Di nuovo egli dovette ritirarsi di fronte a Lodovico che, col favore di Adalberto di Toscana e contro i giuramenti fatti, tentò di ricuperare il regno; ma poi piombò improvvisamente su Verona, fece prigioniero l'avversario e lo rimandò in Francia accecato (luglio 905).

Ritornato, così, padrone del regno, B. imprese a riordinarlo con l'aiuto specialmente dei vescovi verso i quali largheggiò di concessioni. Nel 915 (dicembre) da papa Giovanni X, che come arcivescovo di Ravenna era già stato uno dei suoi sostenitori, ebbe la corona imperiale. Ma il regno restò in uno stato di continuo disordine per la costante opposizione dei signori e specialmente di Adalberto e di Berta di Toscana. Questi finirono per contrapporre a B. un altro competitore in Rodolfo re dell'Alta Borgogna. B. tentò di difendersi; ma fu vinto a Fiorenzuola presso Piacenza (luglio 923). Da allora la sua storia è più che mai incerta. Non tutto il regno egli dovette perdere, e continuò a lottare valendosi di ausiliarî ungheresi, che, entrati a Pavia, la misero a ferro e a fuoco. Tuttavia, quando la lotta non era ancora decisa e pareva anzi volgere a suo favore, Berengario perì a Verona, assassinato da un suo vassallo (aprile 924).

Fonti principali: Gesta Berengarii imperatoris, ed. Dümmler, Halle 1871; I diplomi dei re d'Italia, I, I diplomi di Berengario I, ed. da L. Schiaparelli, in Fonti per la storia d'Italia, pubbl. dall'Istituto storico italiano, Roma 1903.

Bibl.: Ratemberg, Berengar von Friaul König in Italien, Berlino 1871; P. Hirsch, Die Erhebung Berengars von Friaul zum König von Italien, 1901; F. Gabotto, Di alcuni passi male interpretati del l. II dei Gesta Ber. regis, in Raccolta di scritti storici in onore di G. Romano, Pavia 1907; A. Segre, Note Berengariane, in Archivio Storico Italiano, 1906; S. Pivano, Stato e Chiesa da Berengario I ad Arduino, Torino 1908; P. Fedele, Ricerche per la storia di Roma e del papato nel sec. X, in Archivio della R. Società romana di Storia Patria, XXXIV (1912), p. 97 segg.; O. Pastine, Il regno di Berengario I, Zurigo 1912. Inoltre le storie generali: L. M. Hartmann, Gesch. Italiens im Mittelalter, III, ii, Gotha 1911 e G. Romano, Le dominazioni barbariche in Italia, Milano s. a. [1910].

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