BAUHAUS

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

BAUHAUS (Staatliches Bauhaus)

Giulio Carlo Argan

Nome della scuola di architettura e arte applicata fondata dall'architetto Walter Gropius nel 1919, é risultante dalla fusione dell'Accademia di belle arti e della Scuola di arti applicate di Weimar. In questa città il Bauhaus svolse la sua attività fino al 1925 quando, anche per l'ostilità della popolazione al suo indirizzo moderno, fu trasferito a Dessau nella nuova sede appositamente costruita su disegni del Gropius.

Questi diresse la scuola fino al 1928, chiamando a insegnarvi i migliori artisti di quegli anni e, tra gli altri, P. Klee, L. Feininger, V. Kandinskij, O. Schlemmer, L. Moholy-Nagy, ecc. Attraverso l'opera di questi artisti, per la maggior parte legati alle correnti astrattiste dell'altro dopoguerra, e le numerose pubblicazioni relative ai più scottanti problemi dell'arte contemporanea, il Bauhaus divenne ben presto, non soltanto un sistematico centro di studî e di ricerche, ma un efficace strumento per la diffusione delle forme artistiche moderne. Mirando a creare le condizioni di un gusto internazionale e radicato nella vita sociale, il Bauhaus incontrò l'opposizione del nazismo, che ne decretò la soppressione.

Il Bauhaus si innesta sulla tradizione delle Kunstgewerbeschulen e del Werkbund tedesco e si propone la soluzione radicale del problema, che già era stato posto da quegli istituti, di ottenere dall'industria una produzione artistica che fosse nello stesso tempo di massa e di qualità. L'esigenza sociale che sollecita questa ricerca risale alla crisi dell'artigianato provocata dalla diffusione dei mezzi meccanici di produzione e alla polemica condotta da J. Ruskin e da W. Morris (v. architettura, in questa App.) contro un'iudustria che, riproducendo grossolanamente e in serie i tipi della tradizione artigiana, minacciava di abbassare il livello del gusto e della cultura. Constatata l'impossibilità di dar vita a un nuovo artigianato, che sarebbe stato rapidamente sopraffatto dal volume e dal basso costo dei prodotti industriali, nasceva il problema di produrre, attraverso l'organizzazione ed i mezzi dell'industria, oggetti qualitativamente perfetti, dalla cui diffusione in tutti gli strati sociali il tenore di cultura e di vita delle masse sarebbe stato sensibilmente elevato. Evidentemente l'esecuzione meccanica non lasciando margini alla tecnica tradizionale e al gusto personale dell'artigiano, presuppone un modello perfetto e un esatto computo a priori sia della qualità dei materiali, sia delle particolari necessità pratiche cui l'oggetto deve corrispondere. Contro la prassi artigiana rinasce così il valore del disegno e della progettazione ideale: dalla quale deve uscire l'oggetto standard, che nella sua forma tipica riassuma e risolva tutte le esigenze d'ordine tecnico e pratico. Con il Bauhaus il Gropius non voleva dunque creare soltanto una scuola, ma fondare una nuova pedagogia dell'arte, determinare il processo metodico attraverso il quale una forma raggiunge nel tempo stesso il suo valore artistico e il suo valore sociale. Il suo sforzo è perciò diretto a un'educazione artistica unitaria e integrale, che va dall'architettura all'arredo e all'utensile, abbracciando tutti gli aspetti e le questioni della vita, in cui il "disegno" interviene come elemento di chiarezza e di razionalità.

I fini del Bauhaus sono così dichiarati dal Gropius: "Il Bauhaus tende all'unificazione di tutti gli sforzi creativi, alla rifusione di tutta le discipline tecnico-artistiche in una nuova architettura, come due inseparabili componenti. Il fine ultimo, per quanto lontano, del Bauhaus è l'opera d'arte unitaria, in cui non esistano confini tra l'arte monumentale e l'arte decorativa".

L'organizzazione schematica di questa esemplare scuola d'arte era la seguente: I) Insegnamento tecnico sui materiali (pietra, legno, metallo, creta, vetro, colore, tessuti) e sugli strumenti. II) Insegnamento formale, così suddiviso:1. Osservazione: a) studio della natura; b) teoria dei materiali. 2. Rappresentazione: a) teoria della proiezione; b) tecnica delle costruzioni; c) disegni e modelli per ogni tipo di costruzione. 3. Composizione: a) teoria dello spazio; b) teoria del colore; c) teoria della composizione.

L'insegnamento era impartito in tre corsi successivi: a) insegnamento preliminare (sei mesi) come istruzione elementare sui problemidella forma, connessa a esercizî sui materiali nel laboratorio speciale per principianti; b) insegnamento tecnico nei laboratorî speciali e, a complemento, insegnamento formale (teoria delle forme) per la durata di tre anni; c) insegnamento di architettura, come collaborazione pratica e diretta a lavori di costruzione in cantiere e libere esercitazioni di architettura (durata secondo il rendimento). Per tutta la durata dei corsi si impartiva, sulla base unitaria del suono, del colore e della forma, un insegnamento pratico di armonizzazione, diretto a compensare e integrare le diverse attitudini fisiche e psichiche degli allievi. La pedagogia artistica del Bauhaus, in armonia con i postulati fondamentali dell'astrattismo figurativo, parte dal presupposto che "ogni attività costruttiva tende a dar forma allo spazio", i cui elementi costitutivi sono il numero e il movimento (si ricordino, a questo proposito, le ricerche ed i saggi del Bauhaus nel campo del teatro e del cinematografo). Questo è il compito del disegno come pura ideazione; invece "la mano afferra lo spazio materiale sensibile" e domina la materia con lo strumento e la macchina. "Nello spazio artistico tutte le leggi del mondo reale, spirituale e intellettuale trovano una soluzione simultanea"; perciò ogni forma, come espressione di spazio, è nello stesso tempo risolutiva dei proprî problemi strutturali e funzionali e delle esigenze pratiche cui risponde. La razionalità del "disegno" o della forma contiene ed attua anche il fine sociale dell'oggetto, si tratti di un'architettura o di una qualsiasi suppellettile; e proprio in quanto l'oggetto è immagine di razionalità, induce nella società che lo usa un'attitudine alla chiarezza e alla lucidità formale. Così, attraverso la pedagogia del Bauhaus i vaghi scopi umanitarî assegnati all'arte dall'estetica romantica, si concretano in un tentativo di condizionare e di perfezionare la società attraverso la funzione diretta dell'arte.

Bibl.: W. Gropius, Das staatliche Dessau Bauhaus 1919-23, Monaco 1923; id., The New Architecture and the Bauhaus, Londra 1935; Bauhaus 1919-1928, New York 1938.

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