ORIANI, Barnaba

Enciclopedia Italiana (1935)

ORIANI, Barnaba

Emilio Bianchi

Astronomo, nato a Garegnano (Milano) il 17 luglio 1752, morto a Milano il 12 novembre 1832. Allievo e poi direttore dell'Osservatorio di Milano, l'O. lasciò durevole traccia di opere in molti campi dell'astronomia classica e della geodesia. Molti incarichi importanti assolse in Italia e all'estero con dignità e perizia somme, specie sotto Napoleone che lo onorò in ogni guisa.

Particolarmente notevoli le ricerche dell'O. sulla rifrazione astronomica, sull'obliquità dell'eclittica che egli dimostrò variabile non proporzionalmente al tempo, e sulla precessione degli equinozî.

Le teorie orbitali ebbero nell'O. un acuto critico e un espertissimo rielaboratore, con applicazioni a quasi tutti i componenti del sistema solare, pianeti e comete. Di Mercurio, Marte, Giove e Saturno fissò elementi orbitali di alta approssimazione. Ma la massima sua ricerca in questo campo è quella relativa al pianeta Urano, scoperto dal Herschel nel marzo 1781. Di esso l'O., man mano che si accumulavano osservazioni, calcolò successivi sistemi di elementi sempre più perfezionati, sino a quello del 1793, che, tradotto in tavole, rappresentò allora la migliore approssimazione della teoria orbitale dell'astro. Dopo la scoperta, fatta da G. Piazzi il 10 gennaio 1801, di Cerere, l'O. tentò di delinearne un primo cenno di orbita circolare, essendo ancora ignoto allora il metodo, fissato poi subito da Gauss, di calcolare un'orbita ellittica da tre osservazioni; e diede gli sviluppi analitici delle formule per il calcolo delle perturbazioni inflitte da Giove sui pianeti aventi orbite notevolmente inclinate, come erano appunto quelle di Cerere e di Pallade.

La sua opera geodetica fu eccellente quanto l'astronomica. Coi suoi Elementi di trigonometria sferoidica, pubblicati nelle Memorie dell'Instituto italiano (1806, 1808 e 1810), che nel titolo sono ben lungi dal dare un esatto concetto della mole ed importanza del contenuto, egli esamina tutti i problemi relativi al triangolo sferico-ellittico nell'ipotesi della Terra ellissoidica, dando per ciascuno di essi soluzioni multiple e portando gli sviluppi in serie delle formule fondamentali della trigonometria sferoidica ad un numero qualunque di termini. Nel campo della geodesia operativa restano famose le due campagne geodetiche del 1788-96 e del 1802-07; dirette, la prima a determinare gli elementi trigonometrici e astronomici necessarî per il tracciamento della carta dello stato di Milano; la seconda al perfezionamento di tale lavoro e all'estensione di esso alle provincie che non facevano parte di detto stato milanese.

Ispiratore della famosa indagine del Plana e del Carlini sulla teoria della Luna e consigliere di essi durante lo sviluppo del lavoro, l'O. fu anche largo di aiuti al Piazzi di Palermo e ai molti allievi astronomi di Brera di quel tempo.