Bandiera

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Drappo di stoffa, di uno o più colori e disegni: simbolo di una nazione, di un’associazione, di un partito, insegna di contingenti armati o di persone comunque raccolte per svolgere azione concorde. L’uso si diffuse nel Medioevo, dapprima come insegna religiosa, poi militare.

B. italiana

B. italiana Il tricolore italiano, verde bianco rosso, è ritenuto una variante della b. della Rivoluzione francese. Adottato da Napoleone per le legioni lombarde e italiane (ott. 1796), poi dalla Repubblica Cispadana (Reggio Emilia, 7 genn. 1797) e da quella Cisalpina (9 luglio 1797). Le altre Repubbliche democratiche sorte tra 1797 e 1799 a Venezia, Genova, Roma e Napoli, non potendo fondersi con la Cisalpina, dovettero invece escludere il verde e adottare altri colori. Il tricolore passò quindi alla Repubblica Italiana (1801) e al Regno Italico (1805-14). Riapparve nei moti carbonari del 1821 e del 1831, divenne la b. della Giovine Italia e fu portato in America da Garibaldi. Nel 1848-49, sventolò in tutti gli Stati italiani in cui sorsero o furono desiderati governi costituzionali. Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto proclamò il tricolore b. nazionale facendovi inserire, bordato di blu, lo scudo dei Savoia. Tale b. rimase poi quella dello Stato sardo, per divenire, nel 1861, la b. del Regno d’Italia. Dopo il referendum del 2 giugno 1946 e la proclamazione della Repubblica, lo scudo dei Savoia è scomparso dalla b. italiana.

B. bianca Segno distintivo visibile con cui si accompagna il parlamentario, o che è innalzato da chi dichiara la resa (l’uso è richiamato nelle Convenzioni dell’Aia 1907).

B. gialla Insegna di navi con a bordo malati di malattie contagiose.

B. di cortesia La bandiera dello Stato nelle cui acque territoriali si trova una nave straniera, che la innalza all’albero di prora o alla pennola di dritta della stazione di segnali.

B. ombra B. (per lo più panamense o liberiana) usata per nascondere l’effettiva nazionalità delle navi mercantili, quando vogliano sfuggire a imposizioni fiscali o per altri motivi.

B. rossa Usata come simbolo di legge marziale, fu usata per la prima volta come vessillo di lotta sociale in Germania dai contadini insorti nel 1512 (berretti rossi). A Parigi nell’insurrezione del Campo di Marte del 10 agosto 1792 il popolo levò la b. rossa; nel 1848 fu issata sulle barricate e acclamata come bandiera nazionale (ma fu sostituita da quella tricolore) e nel 1871 fu la b. della Comune. Fu adottata più tardi da tutti i partiti socialisti e dai partiti comunisti di cui porta il simbolo della falce e martello variamente foggiato. Dal 1917 al 1991, con il relativo stemma, bandiera nazionale dell’URSS.

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