Banca d’Inghilterra

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Banca d’Inghilterra (ingl. Bank of England) Banca centrale britannica. Sorse nel 1694 come società per azioni tra i sottoscrittori di un prestito allo Stato cui il Parlamento concesse il diritto d’esercitare affari di banca ed emettere, sino alla concorrenza del capitale, biglietti all’ordine di taglio unico (20 sterline). Nel 1709 ottenne, di fatto, il privilegio dell’emissione per l’Inghilterra e il Galles e divenne la tesoreria dello Stato. Nel 1826 la riforma del sistema bancario restrinse il privilegio della B. alla regione di Londra, mantenendo per il resto del territorio il principio della libertà d’emissione, ma con disposizioni non favorevoli allo sviluppo delle piccole banche. Il Bank Charter Act (19 luglio 1844) separò, all’interno della B., il dipartimento dell’emissione dal dipartimento che svolgeva la normale attività bancaria. Fu vietata la creazione di nuove banche d’emissione e la B. divenne, in breve, l’unico istituto d’emissione del Regno Unito, pur rimanendo banca privata. Alla sua circolazione si affiancò, durante la Prima guerra mondiale, una circolazione di biglietti di Stato solo in minima parte coperta da metallo, che causò la svalutazione della sterlina. Nel 1928 la circolazione di Stato venne fusa con quella della B., che nel 1931 fu esonerata dall’obbligo di convertire in oro le sterline-carta. All’inizio della Seconda guerra mondiale le riserve in oro e divise della B. furono concentrate nel Fondo di stabilizzazione dei cambi e la circolazione inglese divenne completamente fiduciaria. Il 1° marzo 1946 la B. fu nazionalizzata. Tra il 1931 e il 1997, operò come consulente e strumento del Tesoro per la gestione del debito pubblico, la politica del cambio e la politica monetaria. Nel 1997 un’importante riforma ne sancì la piena indipendenza nella politica monetaria, con l’obiettivo della stabilità dei prezzi. La gestione del debito pubblico fu trasferita al Tesoro e i compiti di vigilanza a un’autorità indipendente. La B. partecipa a pieno titolo al Sistema europeo delle banche centrali (SEBC), ma non all’Eurosistema (➔ Banca Centrale Europea), poiché la Gran Bretagna mantiene la sterlina come valuta nazionale.

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