ANTIGONO Mattatia

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

ANTIGONO Mattatia ('Αντίγονος nei testi greci; Măttitjāh nelle monete in ebraico accanto ad 'Αντίγονος)

Arnaldo MOMIGLIANO

Re della Giudea (40-37 a. C.), figlio dell'asmoneo Aristobulo II, che Pompeo nel 63 a. C. sostituì nel sommo sacerdozio e nella etnarchia della Giudea con il fratello Ircano II. A. condivise la prigionia in Roma col padre, fino a che nel 56 entrambi furono liberati. Con un piccolo esercito essi cercarono di riconquistare la Palestina, ma furono facilmente battuti. Aristobulo fu anche di nuovo preso prigioniero e rispedito a Roma. A., rimasto libero, continuò, a quanto sembra, a brigare puntando su Cesare contro Ircano fedele a Pompeo. Pareva che il disegno stesse per attuarsi nel 49, quando Cesare decise di liberare Aristobulo e servirsene in Giudea. Ma il misterioso assassinio di Aristobulo faceva sospendere ogni cosa: quando nel 47, alla fine della guerra alessandrina, A. riusciva ad avere un colloquio con Cesare, questi era già stato conquistato dall'abilità di Ircano II e del suo ministro Antipatro, padre di Erode. A. capì di non poter più aspettare nulla dai Romani e si volse ai Parti, appena le guerre civili dimostrarono la possibilità di una loro irruzione in Siria. La scelta non era casuale perché, notoriamente, i Parti, ereditando la tradizione persiana, si erano anche sempre dimostrati di idee larghe verso l'importantissimo nucleo giudaico babilonese, sicché essi godevano di molte simpatie fra gli Ebrei. Nulla sappiamo precisamente delle trattative che intercorsero fra A. e i Parti. Certo essi, quando invasero la Siria nel 40, fecero prigioniero Ircano e lo sostituirono con A. Questi prese il titolo di re verso i Greci, ma per gli Ebrei si considerò semplicemente sommo sacerdote. Ebbe subito a lottare con difficoltà finanziarie, come dimostra la forte percentuale di piombo nelle sue monete. Del resto non poté attendere a null'altro che alla lotta con i Romani e con Erode campione dei Romani. Assediato in Gerusalemme, fu preso prigioniero nel giugno 37 con l'occupazione della città e ucciso dai Romani in Antiochia per volontà di Erode succedutogli sul trono.

Fonti: Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, XIV, 14 segg.; Guerra giudaica, I, 14 segg. Monete in F. W. Madden, Coins of the Jews, Londra 1881, p. 99 segg.

Bibl.: E. Schürer, Geschichte des jüdischen Volkes im Zeitalter Jesu Christi, I, 4ª ed., Lipsia 1901, p. 354 segg.; A. Momigliano, in Cambridge Ancient History, X, Cambridge 1934.

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