ABISSO, Angelo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ABISSO, Angelo

Francesco Brancato

Nato a Sciacca il 17 genn. 1883 e laureatosi in giurisprudenza a Napoli, prima esercitò l'avvocatura come penalista, poi iniziò la carriera della magistratura. Fu anche funzionario del ministero degli Interni e del ministero dei Lavori pubblici. Eletto deputato di Sciacca e di Girgenti (doppia elezione) nel 1913 (XXIV legislatura) e della circoscrizione di Girgenti nel 1919, 1921 e 1924 (legislature XXV-XXVII), fece parte alla Camera del gruppo della democrazia sociale, partecipando attivamente ai lavori parlamentari. Sostenitore dello stato autoritario, difese la memoria del Crispi particolarmente dalle accuse delle sinistre, per es. nel discorso di Ribera del 4 ott. 1921, Francesco Crispi e l'Italia d'oggi (Sciacca 1921). Trattò il problema del latifondo in Sicilia (cfr. La Questione del latifondo ed i governi incapaci, in Giornale di Sicilia del 27-28 genn. 1920) e quello della mafia.

Diversamente dal Franchetti, che nella famosa inchiesta, condotta nel 1876 con il Sonnino, aveva visto nella mafia un fenomeno la cui spiegazione andava principalmente ricercata nella particolare struttura sociale ed economica dell'isola, l'A. la considerò una forma di "delinquenza volgare", da eliminarsi con maggior rigore di polizia. Vide perciò con entusiasmo l'azione di forza spiegata dal fascismo nel tentativo di debellare quella antica piaga siciliana.

Attraverso cooperative di combattenti da lui stesso costituite, l'A. lavorò, nell'Agrigentino, per la spartizione dei "feudi" fra i contadini. Nominato senatore il 21 gennaio 1929, fu dichiarato decaduto, l'8 apr. 1946, dall'Alta Corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo; ordinanza cassata, per altro, il 9 giugno 1947 dalla Corte di Cassazione a sezioni unite civili. Ritiratosi a vita privata dopo lo scioglimento del Senato regio, limitò la sua attività professionale in modo particolare presso la Corte di Cassazione.

Morì a Roma il 7 marzo 1950.

Tra gli scritti (oltre quelli già citati): La lotta contro il delitto (discorso pronunziato alla Camera nella tornata del 4 marzo 1927), Roma 1927; Dal Fascio Parlamentare al Partitò Nazionale Fascista (discorsi parlamentari, conferenze ed articoli), Roma 1927.

Bibl.: Giornale di Sicilia, 11 marzo 1950 (breve biografia, anonima); N. Testone, Figure che scompaiono, in Kronion, II (1950), n. 2, pp 164-165.

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