ANACREONTE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

Vedi ANACREONTE dell'anno: 1958 - 1994

ANACREONTE (᾿Ανακρέων)

G. Sena Chiesa

Poeta lirico greco, nato a Teo, città ionica dell'Asia Minore. Visse nel VI sec. a. C. La sua poesia fu essenzialmente di argomento erotico.

La figura di un poeta in atto di suonare la lyra, distinto dal nome di A., compare assai presto su coppe e vasi greci; la più antica raffigurazione, sulla coppa di Oltos, risale circa al 515 a. C., e il poeta era forse ancora in vita. Su di una lèkythos un poco più tarda, circa del 490 a. C., A. è raffigurato come personaggio calvo che porta in capo una corona di foglie ed una benda ed è vestito di un lungo chitone podères.

La statua-ritratto di A., che Pausania (i, 25, 1) descrive come esistente sull'acropoli di Atene vicino alla statua del padre di Pericle, Santippo, si può probabilmente identificare con quella che è a noi nota da diverse repliche in marmo di età romana, fra cui una testa marmorea dei Musei Capitolini con l'iscrizione "᾿Ανακρέων λυρικός", che ha permesso la sicura identificazione del tipo. La copia nota come A. Borghese (Gliptoteca Ny Carlsberg), probabilmente di epoca antonina, è la migliore e l'unica di cui sia conservato anche il corpo della statua.

Il poeta è ritratto in "nudità eroica", ben bilanciato sulle due gambe, con un leggiero mantello sulle spalle che, svolgendosi, crea un misurato ed armonico effetto di panneggio sulla liscia superficie del nudo. La testa, volta leggermente verso l'alto e serrata dalla benda, presenta un delicatissimo rendimento dei capelli e della barba. L'atteggiamento estatico del volto, accentuato dalla bocca leggermente dischiusa, permette di richiamare il già citato passo di Pausania secondo cui il poeta è rappresentato nell'atto di "cantare nell'ebbrezza". L'archetipo può essere riferito alla metà circa del V sec. a. C. Il confronto con il rilievo del "Capaneo" di Villa Albani, copia di una figura dell'amazzonomachia che decorava lo scudo della Atena Parthènos fidiaca, permette di insistere sull'attribuzione dell'opera ad un Fidia giovane, attribuzione per prima avanzata dal Furtwängler, ed ora accettata, pur essendosi proposto anche il nome di Kresilas, dalla maggior parte degli studiosi. Il ritratto di A. compare anche sul verso di una moneta, di età domizianea, di Theos: il poeta è raffigurato seduto, avvolto nel mantello, con la lyra ed il plettro. È incerto se tale tipo monetale riproduca o meno una statua-ritratto di epoca ellenistica.

Bibl: L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, pp. 61, 89, 141 (ivi bibliografia anteriore); K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner und Denker, Basilea 1943, pp. 14, 173, 64, 15; G. Becatti, Problemi fidiaci, Firenze 1951, p. 149 ss.; V. Poulsen, Fidias og Porträt tkunsten, in Meddelsen frå Ny Carlsberg Glyptothek, IX, 1952, p. 3 ss.; G. Hafner, Anakreon und Xantippos, in Jahrbuch, LXXI, 1956, pp. 1-18.

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