Ambiente. Diritto internazionale

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La tutela dell’ambiente è materia disciplinata soltanto recentemente dal diritto internazionale. Le relative fonti normative sono costituite da dichiarazioni di principi e da trattati miranti alla prevenzione, riduzione o riparazione di danni ambientali causati da uno Stato al territorio di altri Stati o a spazi e risorse di rilevanza internazionale, quali il mare, l’atmosfera, le risorse biologiche, ecc. Le dichiarazioni di principi adottate da organi e conferenze internazionali non costituiscono fonte di norme giuridicamente vincolanti, ma, come manifestazioni dell’opinio iuris degli Stati, coniugandosi con analoghi elementi della prassi internazionale, hanno contribuito alla formazione di norme generali in questa materia (Consuetudine. Diritto internazionale).

La Conferenza di Stoccolma sull’ambiente umano (1972). - Primo passo verso il consolidamento del diritto internazionale ambientale è stata la Conferenza di Stoccolma, convocata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite dal 5 al 16 giugno 1972, conclusasi con l’adozione della Dichiarazione sull’ambiente umano, contenente alcuni principi cardine: configurazione dell’ambiente come bene giuridico, la cui tutela non è subordinata al rispetto di altri interessi statali; estensione della tutela ambientale anche a spazi situati al di fuori della sovranità statale, quali l’alto mare, lo spazio extra-atmosferico, l’Antartide; cooperazione internazionale a fini di protezione ambientale. Tra i principali esiti della Conferenza è da menzionare l’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, quale organo sussidiario dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. A partire dalla Conferenza di Stoccolma, si è inoltre sviluppata progressivamente un’ampia normativa convenzionale, formata da accordi universali e regionali che hanno avuto prevalentemente carattere settoriale, ossia di protezione di determinati beni ambientali (aria, acqua, suolo, specie selvatiche).

La Conferenza di Rio de Janeiro su ambiente e sviluppo (1992). - La Conferenza convocata dalle Nazioni Unite a Rio de Janeiro nel 1992 (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development) ha introdotto una notevole evoluzione con il concetto di sviluppo sostenibile. Esso esprime l’esigenza di conciliare gli imperativi dello sviluppo economico e sociale, propri della maggior parte della popolazione mondiale, e quelli della tutela dell’ambiente, secondo le indicazioni formulate nel rapporto della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo del 1987 (Commissione Brundtland) e confermate da innumerevoli documenti successivi. Gli Atti dell’UNCED particolarmente rilevanti sono la Dichiarazione di Rio, composta da 27 principi sull’integrazione tra ambiente e sviluppo, secondo la quale «la tutela ambientale deve costituire parte integrante del processo di sviluppo e non può essere considerata isolatamente da questo» (principio 4), e l’Agenda 21, programma di azione in 40 capitoli, che identifica gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e gli interventi necessari a realizzarlo. A Rio, sono state inoltre aperte alla firma la Convenzione sui cambiamenti climatici e la Convenzione sulla diversità biologica, primi esempi dei trattati ambientali cosiddetti globali conclusi nel corso dell’ultimo decennio del 20° secolo, volti a disciplinare questioni ambientali considerate d’interesse generale della comunità internazionale.

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Territorio. Diritto internazionale

Mare

Ambiente. Diritto dell’Unione Europea

Ambiente. Diritto penale

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