Algeri

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(ar. al-Jazā’ir «le isole») Città capitale dell’Algeria (2.693.542 ab. nel 2017), situata nel punto centrale della fascia costiera, affacciata sul Mediterraneo. La funzione politica avuta dal conseguimento dell’indipendenza algerina (1962) ne ha determinato un forte sviluppo, sia topografico sia funzionale. L’agglomerato urbano si è esteso fino a inglobare numerosi centri vicini (el-Harrach, Hussein, Dey, Qouba). Pur dotata di un chiaro aspetto metropolitano, per le attività sia direzionali sia terziarie in genere (finanziarie, commerciali, culturali), resta il fondamentale centro portuale di raccolta ed esportazione per i prodotti delle regioni circostanti (vini, primizie, cereali, sughero, minerali) e di importazione, specie per i manufatti. Il centro industriale comprende stabilimenti tessili, alimentari e del tabacco, di raffinazione del petrolio, cementifici, calzaturifici, metalmeccanici e chimici. Diffuso anche l’artigianato. Aeroporto internazionale a Dar-el-Beida.

Fondata (metà sec. 10°) sul luogo dell’antica Icosium, A. trae nome da alcune isolette, riunite alla costa mediante un molo. Durante il periodo berbero fu notevole centro commerciale. Nel 16° sec. l’autorità turca riuscì ad affermarsi stabilmente nella regione e A. acquistò una grande importanza divenendo la capitale del più potente fra gli Stati barbareschi. Le fortificazioni, iniziate da Khair ad-dīn Barbarossa, per molti secoli la resero imprendibile, fino alla conquista francese del 1830.

Lo sviluppo edilizio risente della colonizzazione francese: la città si estende sull’ampio golfo, a O verso Sidi Ferruch e ad E verso la Maison Carrée (od. el-Harrach); lungo i fianchi dei colli retrostanti sono i quartieri residenziali di origine europea. La parte alta, che ha conservato il carattere indigeno, è dominata dalla Casba, costruita dai Turchi (16° sec.), sul luogo della precedente fortezza berbera: sfigurata da rimaneggiamenti, ospita il museo Franchet-d’Espércy. Tipico il cimitero musulmano di el-Kattar. Le arterie della città piana convergono alla piazza del Governo, dove sorge la moschea detta Giāmi‛ al-Giadīd (1660). Altri notevoli monumenti: la Grande Moschea (Giāmi‛ al-Kabir, sec. 11°, con minbar del 1017); il palazzo dell’Arcivescovado, di carattere moresco come la Biblioteca municipale; la moschea di Sīdī ‘Abd er-Raḥmān (1669); la chiesa di Nostra Signora delle Vittorie (antica moschea, 1623). A E è il grande giardino del Hamma (jardin d’essai, 1823), fronteggiato dal Museo nazionale di belle arti; sulla città spicca l’imponente monumento ai martiri (1987). Sul lato S di A. è il sobborgo di Muṣṭafà con il palazzo dell’Università, il parco di Galland col museo Stéphane Gselle, la villa del Bardo (18° sec.) col Museo di preistoria e etnografia africana.

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