ALGARVE

Enciclopedia Italiana (1929)

ALGARVE (arabo al-gharb "occidente"; A. T., 39-40)

Giuseppe ROSSO

Antica provincia del Portogallo, del quale forma l'estremo lembo meridionale, essendo divisa dall'Alemtejo per una serie di sierre (Serra de Monchique 902 m., Serra da Mezquita, Serra do Malhão, ecc.), che si considerano come ultime propaggini della Sierra Morena. Dalla Serra de Monchique, costituita di rocce granitiche dalle forme aspre, si stacca lo sprone (Serra de Espinhaço de Cão), che forma l'ossatura della penisoletta terminante alla punta di Sagres. Verso S. le sierre digradano a terrazzi sulla cimosa costiera. Le coste meridionali sono accompagnate da un orlo costiero di lagune e di dune, particolarmente sviluppate intorno a Lagos e da Faro a Tavira. L'Algarve si può dunque dividere in due zone: la zona montagnosa, che distende le sue terre sovente incolte, eccetto i concelhos d'Alcoutim e Monchique, tra l'Oceano e la Guadiana, e il versante dell'Atlantico, che si può paragonare a una terrazza volta verso l'Africa, dalla quale riceve il sole e la vita, e dove si sviluppano non solo le piante mediterranee, ma anche quelle subtropicali. I corsi d'acqua sono in parte brevi torrenti, che scendono all'Atlantico (Silves, Asseca), in parte affluenti di destra della Guadiana. Questa ha la sua foce presso Vila Rial de S. Antonio ed è navigabile per 72 km., sino a Mertola. Il clima è caratterizzato da alte temperature estive, e da inverni mitissimi (temperature medie: Lagos 24°,37 (agosto), 11°,22 (dicembre); Faro 24°,93 (agosto), 110,27 (dicembre); la piovosità è scarsa (400-500 mm.); la siccità estiva è quasi assoluta. Le condizioni agrologiche del suolo sono svariatissime: si passa dalle rocce granitiche alle rocce argillose e calcaree, ai sedimenti terziarî e quaternarî. Il paese abbonda di cereali, vigneti (Tavira, Olhão, Lagoa e Vila Nova de Portimão), olivi, fichi, carrubi (spontanei sul litorale), legumi, aranci, banani, melograni, datteri, quercie da sughero, e sulla montagna prosperano la quercia verde e il castagno: recentemente si introdusse la coltivazione dell'ananas. Vi sono sviluppate le industrie della pesca (tonno e sardine, specialmente a Lagos), dei pesci conservati, delle distillerie, delle telerie, della frutta secca e del sale. La popolazione è di 268.294 abitanti (densità 53): Amministrativamente l'Algarve forma un'unico distretto, con capoluogo Faro (12.680). La sua popolazione ha i caratteri degli abitanti dell'Andalusia, con la quale confina, e specialmente la grazia e la vivacità nelle movenze e nel discorso.

I centri principali sono: Faro, col suo porto, Tavira (11,002 ab.), Vila Rial de S. Antonio (6172 ab.), porto di piccolo cabotaggio, Olhão (10.000 ab.), importante centro commerciale e industriale, in mezzo a ricche piantagioni e a palmeti, Loulé, Silves, in mezzo agli oliveti, già capitale del regno arabo d'Algarve, Monchique, in un vallone protetto dal Foia e dalla Picota, Lagoa, Vila Nova de Portimão (7972 ab.), Lagos, porto militare di prim'ordine, Sagres, dove, al tempo di Enrico il Navigatore, sorse una scuola navale e donde partirono gli arditi esploratori delle coste africane. A Faro mette capo la linea ferroviaria proveniente da Lisbona e attraversante l'Alemtejo.

Storia. - Abitata primitivamente dai Celti, l'Algarve fu poi dominio dei Cartaginesi e dei Romani; dal V all'VIII secolo vi presero stanza i Visigoti; dall'VIII al XIII appartenne agli Arabi (l'Algarve o gli Algarve di allora comprendevano, oltre all'attuale provincia, anche l'Alemtejo e una parte della Estremadura spagnuola). Vi regnarono nel sec. X, dopo la caduta del califfato omayyade di Córdova, varie piccole dinastie, la principale delle quali è quella dei Banū Muzain che ebbe, come è stato detto sopra, la sua capitale a Silves (Shilb). Questi staterelli furono poi assorbiti dagli 'Abbādidi ( (v.) e dagli Almoravidi (v.); dopo la vittoria di Ourique (1139) i Portoghesi ebbero una piccola parte della regione, strappandola agli Almoravidi; ma il pieno possesso di essa fu dovuto ad Alfonso III (1245-79), che lo contrastò con le armi ad Alfonso X di Castiglia, e lo ebbe prendendo in moglie la figlia di questo re. I confini del Portogallo furono allora portati al sud fino all'oceano, a sud-est fino alla Guadiana; mentre la guerra col re di Castiglia fece aumentare il territorio fino ai limiti attuali verso oriente. Nel sec. XV l'Algarve ebbe molta importanza, quando l'infante don Enrico, noto come Enrico il Navigatore, si stabilì sulla costa di Sagres con l'arsenale (Tercena naval) e l'istituto idrografico di Iacopo da Maiorca, dirigendovi le sue fortunate spedizioni dal 1438 al 1460, anno della sua morte. In tempi più tardi, il 14 febbraio 1797, al Capo San Vincenzo fu disfatta la flotta spagnuola da quella inglese. L'Algarve, con l'Alemtejo, doveva formare il regno destinato a Godoy da Napoleone nei suoi progetti di spartizione del Portogallo.

Bibl.: J. B. da Silva Lopes, Chorographia etc. do reino do Algarve, Lisbona 1841; id., Memorias para a hist. ecclesiastica do hispado do Algarve, Lisbona 1848; van Maltzan, Reise durch das Königreich Algarbien, Francoforte s. M. 1880.

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