Albèrto I d'Asburgo re di Germania e duca d'Austria

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Figlio (n. 1250 circa - m. Brugg sulla Reuss 1308) di Rodolfo I d'Asburgo; ebbe l'investitura (1283) dei ducati d'Austria e di Stiria; ridusse Vienna all'obbedienza (1288), e soppresse rivolte di nobili. Ma non poté succedere come re di Germania al padre (m. 1291) se non dopo la deposizione di Adolfo di Nassau (1298), che fu ucciso (si disse per mano dello stesso Alberto) pochi giorni dopo nella battaglia di Göllheim; nello stesso anno A. venne eletto re dei Romani, titolo che gli venne riconosciuto, dopo lunghe trattative, anche da papa Bonifacio VIII (1303). Governò energicamente cercando di rafforzare la sua casa, concedendo, alla morte di Venceslao III, la Boemia e la Moravia al proprio figlio Rodolfo (1306). Morto questo (1307), le perdette, mentre falliva un suo tentativo di conquistare Meissen e la Turingia. Mentre ne tentava la riconquista fu assassinato dal nipote Giovanni, cui aveva usurpato l'eredità. È l'Alberto Tedesco più volte nominato da Dante (Conv., IV, III, 6; Purg., VI, 97 segg.; Par., XIX, 115-117).

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