Albèrto di Hohenzollern arcivescovo-elettore di Magonza

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Figlio (Berlino 1490 - Magonza 1545) di Giovanni Cicerone principe elettore di Brandeburgo; ordinato sacerdote nel 1506, arcivescovo di Magdeburgo e amministratore apostolico di Halberstadt (1513); eletto (1514) arcivescovo-elettore di Magonza dovette, per poter conservare tutti i benefici (aumentando così la potenza della sua casa), versare alla Camera apostolica complessivamente 24.000 ducati, prestatigli dai Fugger; onde, per compensarlo, gli fu concessa la predicazione dell'indulgenza per la fabbrica di S. Pietro nei territorî suoi e della sua casa, che fu affidata al domenicano Giovanni Tetzel; ciò dette occasione alla rivolta di Lutero (1517). Fu creato cardinale nel 1518. Dapprima, benché spedisse a Roma le Tesi di Lutero (1518), fu moderato e accomodante verso i protestanti, trattenendo anche alla sua corte alcuni dei maggiori esponenti del movimento di riforma (Capitone, Hedio, Ulrico di Hutten); poi, pur facendo qualche concessione, aderì (1538) alla lotta contro la Lega di Smalcalda e piegò sempre più verso l'intransigenza; fu il primo principe tedesco ad accogliere (1540) i gesuiti. Protettore di artisti e umanisti e umanista egli stesso, mostrò sempre una particolare attenzione per gli studî: a lui si devono infatti la fondazione dell'università di Francoforte (1506; con il fratello Gioacchino), la riforma dell'università di Magonza, l'interessamento per l'istituzione di un'università a Halle.

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