Berg, Alban

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Musicista (Vienna 1885 - ivi 1935). Dapprima autodidatta, dal 1904 al 1910 studiò regolarmente con A. Schönberg, divenendo uno dei suoi più insigni allievi e uno dei principali rappresentanti della nuova scuola viennese. Compose musica teatrale, orchestrale, vocale-orchestrale e da camera. Particolarmente notevoli sono le sue opere teatrali Wozzeck (1925) e Lulu (rappresentata postuma nel 1937 con la revisione di A. Schönberg e completata nelle parti strumentali da Fr. Cerha, 1979), la Suite lirica per quartetto d'archi (1926), l'aria da concerto per soprano e orchestra Der Wein (1929), il Concerto per violino e orchestra (1935), varî Lieder. Dopo aver esordito con lavori concepiti nell'ambito della musica dei tardo romanticismo, dal 1909 B. adottò l'atonalità e anche il Wozzeck è scritto in un libero linguaggio atonale: quest'opera sollevò al suo apparire grande scalpore, sia per la novità del suo linguaggio, sia per il fatto di essere costruita secondo forme chiuse tipiche della musica strumentale anziché di quella operistica; oggi essa è considerata uno dei capolavori del teatro musicale del nostro secolo. A partire dal Concerto da camera (1925) e dalla Suite lirica, B. si valse dei procedimenti dodecafonici, ma egli, fra gli esponenti della scuola viennese, fu quello che maggiormente sentì i legami con il passato e cercò di conciliare la dodecafonia con alcune esigenze armoniche derivate dalla concezione tonale. Nella musica di B. si constata comunque un efficace superamento d'ogni tecnica in vera e commossa ispirazione lirica, soprattutto nei momenti di struggente desolazione e d'incubo.

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