Aggersborg

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)

Aggersborg

E. Roesdahl

Fortezza vichinga situata nello Jylland settentrionale (Danimarca). Lo sviluppo di A. si può seguire a partire dal sec. 8°: intorno al 750-980 qui si trovava una cittadina o un centro commerciale; dal 980 al 1000 fu edificata una grande fortezza reale a pianta circolare del tipo di Trelleborg. L'attuale maniero Aggersborggaard è un edificio a tre ali, costruito intorno al 1756-1758. A poca distanza si trova una pieve romanica costruita in blocchi di granito, edificata in varie fasi dal 1150 al 1250 e con interventi seriori.

A. è situata sulla riva settentrionale del Limfjorden che taglia in due la punta dello Jylland, all'incirca a metà strada fra le estremità del fiordo, nelle vicinanze di un importante punto di attracco. Lo sbocco occidentale del fiordo, sempre poco sicuro, era certamente agibile in determinati periodi dell'età vichinga quando, probabilmente, nei pressi di A. c'era un altro sbocco a settentrione con accesso diretto al mare aperto verso la Norvegia. Questa posizione favoriva dunque il controllo su tutto il traffico che passava nel fiordo, il quale, finché fu transitabile, dovette essere una delle più importanti vie marittime di comunicazione fra l'Europa occidentale e il Baltico. Il suo ruolo è attestato dalla quantità di monete coniate nella prima metà del sec. 11° a Orbaek, allora situata su una insenatura naturale della riva meridionale del Limfjorden, proprio dirimpetto ad Aggersborg.

Gli scavi di A. sono stati effettuati dal Nationalmus. di Copenaghen tra il 1945 e il 1952 e nel 1970; hanno interessato parte dell'abitato vichingo e circa la metà della fortezza circolare; nel 1976 sono stati effettuati ulteriori scavi sotto il pavimento della chiesa.

La prima menzione scritta di A. si trova in un'opera di Ailnoth (Gesta Swenomagni regis et filiorum eius et passio gloriosissimi Canuti regis et martyris) del 1120 ca., dove l'autore parla della rivolta del 1086 contro il re Canuto il Santo. A quell'epoca la fortezza circolare doveva essere già da lungo tempo caduta in totale rovina.

Durante il Medioevo A. è più volte indicata quale proprietà reale. Esiste una descrizione del 1373 di una fortezza, tipica di quel tempo, ivi situata, ma di essa non si è trovata nessuna traccia.

Delle costruzioni di età vichinga non adibite a scopi militari si conoscono otto abitazioni dalle pareti longitudinali curvilinee, di lunghezza variabile tra m. 13 e 41; inoltre sono state rinvenute più di cento piccole case, per metà sotterranee (grubehuse). I reperti sono insolitamente ricchi e vari, essendovi inclusi molti oggetti d'importazione. Nella casa più lunga si è rinvenuto un bracciale d'oro oggi conservato a Copenaghen (Nationalmus.).

L'economia si fondava probabilmente su agricoltura e pesca; si praticavano inoltre scambi commerciali e forse anche riscossioni di pedaggi dalle imbarcazioni in transito.

Il centro abitato scomparve, completamente o in parte, quando nel 980 fu edificata la piazzaforte circolare, la più grande fortezza vichinga della Scandinavia, di cui rimangono solo lievi tracce sul terreno. La sua caratteristica pianta geometrica è uguale a quella di altre tre fortezze vichinghe danesi della stessa epoca: Trelleborg di Seelandia, Fyrkat nello Jylland nordorientale, Nonnebakken presso Odense nell'isola di Fionia. I più importanti elementi comuni sono: un vallo circolare provvisto di porte d'ingresso nei quattro punti cardinali; le porte collegate fra loro mediante due strade che attraversano il centro della fortezza e una strada con percorso circolare lungo il lato interno del vallo; un fossato all'esterno del vallo facente parte dello stesso sistema concentrico, ma da esso separato da un terrapieno; grandi case costruite con la tecnica a tronchi verticali, dalle pareti longitudinali leggermente curvilinee, disposte in gruppi di quattro, ognuna divisa in una grande sala e, alle estremità, due stanze più piccole di uguale lunghezza. I materiali impiegati per la costruzione erano principalmente tronchi, torba e terra; le uniche tracce che rimangono di case e strade sono le buche in cui erano conficcati i tronchi.

La datazione di A. si basa su quella di Trelleborg e Fyrkat (dendrocronologia) e di Nonnebakken (monete e monili). A giudicare dalla mancanza di tracce di riparazioni, tutte queste fortezze sono rimaste in uso solo per un breve periodo. Non esistono in Danimarca, oltre a quelli citati, altri esempi di questo tipo di fortezza, né anteriori né posteriori; se ne conoscono invece nella zona costiera delle Fiandre (per es. Souburg), di pianta simile ma non identica, ma finora non è stato accertato se siano anteriori o posteriori a quelli danesi. A. è senz'altro la più grande fortezza circolare della Danimarca. Il vallo, del diametro di m. 240, racchiudeva dodici gruppi di quattro case ciascuno, disposte a rettangolo (in tutto quarantotto case), ognuna lunga m. 32; erano costruite sullo stesso modello di quelle di Fyrkat, che però erano più corte di m. 3,6. Pertanto, la ricostruzione in grandezza naturale di una casa di Fyrkat, effettuata nel 1985, aiuta a comprendere come doveva essere un'analoga abitazione di Aggersborg.

Non sono stati rinvenuti sepolcreti dell'età vichinga e le più antiche tombe conosciute nella zona, situate sotto la chiesa e appartenenti a un cimitero cristiano, risalgono al sec. 11° (C 14).

Il committente di queste quattro fortezze ubicate in diverse zone della Danimarca deve essere stato, intorno al 980, re Aròldo II Blaatand ('Dente azzurro'), famoso per avere fatto erigere altre imponenti costruzioni, tra cui i monumenti di Jelling. Ancora si discute sulla destinazione di queste fortezze; per ragioni cronologiche si è dovuto rinunciare a una vecchia teoria che le considerava basi per le spedizioni in Inghilterra di Svend I Tjugeskaeg ('Barba forcuta', m. 1014) e di Canuto il Grande (m. 1035), poiché queste incursioni iniziarono soltanto nell'ultimo decennio del 10° secolo. Le ipotesi più recenti le interpretano come centri regionali del potere regio, costruiti per intimidire le inquiete popolazioni locali. Queste fortezze furono edificate infatti in un momento di crisi politica ed economica per il re, sfociata nel 986 in un'aperta rivolta capeggiata da Svend I, figlio di Aròldo e suo successore. La grande A., grazie alla sua posizione strategica, deve però avere avuto diverse funzioni: probabilmente controllava il traffico nel Limfjorden e serviva da base per la politica espansionistica del re verso la Norvegia; inoltre A. era forse uno dei porti di appoggio per le scorrerie vichinghe sui mari.

Bibliografia

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Aggersborg gennem 1000 år [A. nell'arco di 1000 anni], a cura di F. Norgaard, E. Roesdahl, R. Skovmand, Herning 1986.

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