AFRICA OCCIDENTALE FRANCESE

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

AFRICA OCCIDENTALE FRANCESE (I, p. 812; App. II, 1, p. 84)

Eliseo BONETTI
Francesco CATALUCCIO

L'Africa Occidentale Francese è oggi costituita, dopo il distacco definitivo della Guinea dalla Francia, da 7 repubbliche indipendenti (Mauritania, Senegal, Sudan o Mali, Costa d'Avorio, Alto Volta, Dahomey e Niger nell'ambito della Comunità Francese, con una superficie complessiva di 4.388.000 km2 ed una popolazione valutata sui 16,5 milioni di ab.

L'agricoltura costituisce tuttora il cardine dell'economia dei paesi dell'A. O. F. Le colture più importanti agli effetti delle esportazioni sono quelle dell'arachide, della palma da olio, del caffè, del cacao e del banano. L'arachide, nota localmente con il nome spagnolo di cacahuetes, venne introdotta nel Senegal, di gran lunga il più importante produttore (con 7.120.000 q immessi nel commercio nel 1956-57), agli inizî del secolo scorso. La produzione è notevolmente aumentata a partire dal 1952. Il centro della coltura, che in un primo tempo era localizzato intorno a St. Louis nel Senegal, si è spostato più a sud verso la regione di Kaolak e lungo il Casamance. Uno svantaggio di questa coltura è che essa provoca una forte erosione del suolo. La palma da olio richiede un clima più umido dell'arachide e quindi l'area della sua diffusione si è spostata ancora più a sud: la produzione di olio e di noci proveniva in gran parte dal Dahomey. Nei riguardi del caffè eccelle soprattutto la Costa d'Avorio. La produzione è più che raddoppiata a partire dal 1950, superando oggi il milione di q annui, che sono diretti specialmente verso il mercato statunitense. La Costa d'Avorio è importante anche per la coltivazione del cacao e del banano. Il cotone si coltiva anche nella media valle del Niger e in quella del Senegal, oltre che nella Costa d'Avorio.

Tra i prodotti spontanei notiamo quelli della foresta, che alimentano una notevole esportazione di legname, soprattutto dalla Costa d'Avorio (oltre 200.000 tonn in questi ultimi anni), diretto specialmente verso la Francia. La produzione mineraria riguarda oggi i fosfati (a Pallo nel Senegal), l'ilmenite, unitamente allo zirconio e al rutilio (a Djifere nel Senegal). Fra le opere più importanti compiute di recente nell'ambito dell'Africa Occidentale Francese è la costruzione del canale Vridi che ha aperto (5 febbraio 1951) alla navigazione oceanica il porto di Abidjan (v.), nella Costa d'Avorio (v.).

Storia. - La Costituzione francese del 1946 concesse agli otto territorî dell'Africa Occidentale Francese autonomia amministrativa e finanziaria, con un governatore a capo di ciascun territorio e con un alto commissario nella capitale Dakar. L'alto commissario sarebbe stato assistito nelle sue funzioni da un Gran Consiglio composto dai capi dei servizî civili e militari e da un'assemblea di membri europei ed africani eletta a suffragio limitato col sistema del doppio collegio (uno per gli Africani e uno per i Francesi). Il nuovo statuto non soddisfece la popolazione indigena, che cominciava ad essere assai sensibile ai movimenti nazionalistici che avversavano le forme coloniali di amministrazione diretta. A fianco delle tendenze moderate, che prevalevano nel Raggruppamento democratico africano diretto da F. Houphouët-Boigny, si vennero affermando gruppi nazionalistici, quali la Convenzione africana di Léopold Senghor e il Movimento socialista africano di Lamine Gueye, che avevano come programma d'azione una sostanziale autonomia dalla Francia.

La pressione esercitata sulle autorità francesi dall'opinione pubblica indigena, alla quale facevano eco le correnti anticoloniali della metropoli e la solidarietà degli stati africani ed asiatici giunti all'indipendenza dopo la seconda guerra mondiale, sfociò nella decisione del governo francese, il 23 giugno 1956, di riorganizzare con una legge-quadro l'A. O. F. insieme agli altri territorî dell'Africa nera. La legge-quadro introdusse il collegio unico e il suffragio universale, e stabilì una larga autonomia amministrativa, che si concretò, nel febbraio 1957, nell'istituzione di un'Assemblea territoriale eletta a collegio unico con suffragio universale e di un Consiglio di governo responsabile verso l'Assemblea. Le prime elezioni per l'Assemblea, tenutesi sulla base del nuovo ordinamento, si svolsero il 31 marzo 1957.

A pochi mesi di distanza, l'evoluzione implicita nella legge-quadro verso una più concreta autonomia, si realizzò con la proposta del governo presieduto dal gen. De Gaulle, il 14 luglio 1958, ai territorî dell'Africa nera, di decidere essi stessi se staccarsi dalla Francia o far parte di una Comunità franco-africana con statuto di piena indipendenza interna. Nel referendum svoltosi a tale scopo il 28 settembre, uno solo degli otto territorî, la Guinea, optò per l'indipendenza mentre gli altri scelsero lo statuto di repubbliche autonome nel quadro della Comunità Francese. Inoltre Senegal e Sudan decisero di costituire insieme la Federazione del Mali, entrata in vigore il 4 aprile 1959 (in un primo tempo avevano aderito alla Federazione anche l'Alto Volta e il Dahomey, che poi ritirarono la loro adesione), che è peraltro entrata in crisi nell'agosto 1960 per la secessione del Senegal.

Bibl.: E. Guernier, Afrique Occidentale Française, 2 voll., Parigi 1949; B. Davidson, Le réveil de l'Afrique, Parigi 1957; Ch. A. Julien, Histoire de l'Afrique, Parigi 1955; R. Cornevin, Histoire de l'Afrique des origines à nos jours, Parigi 1956; K. Robinson, Political development in French West Africa, Londra 1956; R. J. Harrison Church, West Africa, Londra 1957; W. Reichhold, Französisch Westafrica, Bonn 1958.

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