Lìbera, Adalberto

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Architetto italiano (Villa Lagarina, Trento, 1903 - Roma 1963). Fu uno dei più conseguenti e creativi assertori del razionalismo architettonico in Italia. Progettò numerosi edifici pubblici e privati, tra i quali il palazzo dei Congressi all'EUR (1937-38) e la villa Malaparte a Capri (1938-40).

Vita

Laureatosi nel 1928 alla Scuola superiore di architettura di Roma, divenne poi prof. di composizione architettonica all'univ. di Firenze (1953-62) e di Roma (1962-63). Nel 1926 entrò nel Gruppo Sette (con Figini, Frette, Larco, Pollini, Rava e Terragni), che propugnava un'architettura in "stretta aderenza alla logica, alla razionalità", in aperta rottura con la tradizione e rivolta a raggiungere da sé una nuova classicità e quindi aliena dai fermenti futuristici: ciò si evince anche dal corpus dei suoi disegni giovanili. Nel 1928 promosse a Roma la prima Esposizione italiana di architettura razionale e nel 1933 la seconda. Partecipò alla fondazione del Movimento italiano per l'architettura razionale (MIAR), che, sciolto nel 1931, esercitò tuttavia un vivo influsso fino al 1945.

Opere

Nel 1932 allestì la facciata d'ingresso (in collab. con De Renzi) e il Sacrario dei martiri (in collab. con Valente) per la mostra del Decennale della rivoluzione fascista a Roma; nel 1933 collaborò (sempre con De Renzi e Valente) alla progettazione del padiglione italiano dell'Esposizione mondiale di Chicago e nel 1935 allestì (in collab. con De Renzi) il padiglione italiano per l'Esposizione internazionale di Bruxelles. Autore con De Renzi del palazzo delle Poste di Testaccio, a Roma realizzò, oltre palazzo dei Congressi all'EUR,  un progetto per l'E 42 (1940-41); un progetto per il complesso INA al Tuscolano (1950-54); il cinema Airone (1952-56); la sede dell'INA Casa (1957-58) e il palazzo per uffici di via Torino (1956-58). Fra i suoi più significativi interventi in campo urbanistico: il piano regolatore di Bolzano (1929) e di Aprilia (1936), la sistemazione del litorale di Castelfusano (1933-34) e alcuni quartieri romani (Villaggio Olimpico, 1957-60).

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