Aborigeni

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

aborigeni

Cecilia Gatto Trocchi

'Primitivi' con una grande cultura

Il termine 'aborigeno' significa, in generale, "abitante originario di un dato luogo", ma oggi viene riferito principalmente alle popolazioni indigene australiane, scoperte dagli Occidentali verso la fine del Settecento. Queste popolazioni si sono adattate a vivere in ambienti molto inospitali e hanno elaborato miti e forme d'arte estremamente raffinati

Vita e cultura degli aborigeni

Quando il capitano Cook sbarcò in Australia nel 1770 trovò più di 300.000 abitanti indigeni che parlavano 200 dialetti differenti. Nei due secoli successivi gli aborigeni australiani si ridussero a sole 50.000 persone, concentrate nel Nord tropicale e nel Nordovest. Dagli anni Trenta del Novecento sono stati chiusi in riserve protette. Gli aborigeni sono stati molto importanti per gli studi antropologici, poiché rappresentano una civiltà arcaica di grande interesse. Hanno una mitologia molto complessa, un'arte raffinata e astratta, una struttura sociale elaborata, una religiosità di una straordinaria ricchezza.

La vita materiale si svolge in un mondo difficile e ostile, in savane e deserti inospitali, luoghi impervi resi però abitabili dagli aborigeni grazie alla loro eccellente abilità strumentale. Essi hanno inventato il boomerang, il propulsore (strumento per lanciare più lontano un'arma) e la lancia di precisione, conoscono centinaia di piante commestibili e i rimedi dell'erboristeria, conservano l'acqua e il fuoco, conoscono la chirurgia cranica e hanno elaborato sistemi di parentela complessi che permettono alleanze matrimoniali riducibili a equazioni matematiche.

Gli aborigeni di oggi

Oggi, ridotti a poche decine di migliaia, gli aborigeni sono protetti dal governo australiano dei bianchi e tentano di conservare le loro tradizioni millenarie. Sono cacciatori-raccoglitori puri, che atterrano le prede senza arco e frecce ma con i propulsori e i famosi boomerang. Hanno un sistema di alleanze matrimoniali molto complesso perché, essendo divisi in gruppi totemici o clan, possono sposarsi solo con persone che non siano parenti anche di terzo o quarto grado. Il totem è un animale mitico che viene considerato il fondatore della stirpe, quindi un antenato sacro. La semplicità della vita materiale, degli strumenti (di pietra levigata, di osso o di legno) e degli ornamenti è bilanciata dalla estrema complessità della mitologia e dei rituali. Gli aborigeni australiani furono considerati residui dell'Età della Pietra dai primi colonizzatori occidentali, ma la loro mitologia è degna di Omero e di Virgilio. Essi chiamano il mito 'il tempo del sogno', collegando le proprie origini con l'arte del sognare.

L'arte degli aborigeni

La prima materia che gli aborigeni australiani adoperano per le espressioni artistiche è costituita dai loro corpi, che vengono 'manipolati' con cicatrici, disegni e tinture. L'ocra rossa è utilizzata per motivi ornamentali, che sono patrimonio esclusivo del portatore e si ereditano come i nostri gioielli. Essendo l'abbigliamento inesistente, il rango sociale, il sesso e il livello di iniziazione vengono definiti dalle pitture corporali e dai motivi realizzati con le cicatrici. Le ferite autoinferte e i sacrifici hanno il senso profondo di dedicare la propria carne alle potenze invisibili. Le ferite vengono eseguite anche durante il lutto, per onorare i defunti.

La poesia degli aborigeni

Gli aborigeni danno molta importanza alla poesia cantata, che per loro non esprime sentimenti o emozioni, ma è essenzialmente uno strumento di sopravvivenza. Vagando senza sosta alla ricerca di cibo, gli Australiani non vanno a casaccio, ma seguono 'i sentieri dei canti', battendo il tempo sullo scudo, su due bastoncelli o su una zucca vuota. Tutta la mitologia è cantata e ritmata. I canti sono una mappa per riconoscere il paesaggio, una guida in musica per non smarrirsi. Per questo, musica e poesia salvano la vita. Gli antenati mitici percorsero per primi tutto il mondo cantando i monti, i fiumi, le sabbie, le sorgenti, lasciando una scia di musica e poesia. Anche il canto d'amore crea una mappa geografica che i due amanti possono riconoscere e percorrere insieme per rimanere uniti. Gli aborigeni cantano poesie per tenere in piedi il mondo e saperlo riconoscere.

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