ABETONE

Enciclopedia Italiana (1929)

ABETONE (A. T., 17-18-19)

Attilio Mori

Valico dell'Appennino tosco-emiliano tra il M. Gomito e il Libro Aperto, alto 1388 m., superato dalla via rotabile Pistoia-Bologna, decretata nel 1766 e aperta nel 1778 per congiungere direttamente gli stati del granducato di Toscana attraverso il ducato Estense con quelli di Milano soggetti alla casa d'Austria, senza toccare gli stati pontifici. La strada fu costruita, sotto la direzione dell'ingegnere Francesco Giardini, nel territorio modenese, e sotto quella del gesuita Leonardo Ximenes, astronomo e idraulico di nota fama, su quello toscano; onde porta anche i nomi rispettivi di Via Giardini e di Via Ximenes. Due piramidi (piramidi Ximenes) segnano il valico e l'antico confine statale ora interprovinciale (comuae di Cutigliano [Pistoia], frazione di Boscolungo, dalla parte toscana; comune di Fiumalbo dalla parte modenese) nella località detta Serrabassa. Ivi sorgono numerosi alberghi che rendono l'Abetone una stazione climatica celebrata da scrittori italiani e stranieri, assai frequentata in estate per la vicinanza della grande abetina demaniale di Boscolungo (v.) e nell'inverno per i campi di sci. Il nome di Abetone deriverebbe, secondo il Repetti, da un grosso tronco di abete abbattuto in prossimità del passo per la costruzione della strada.

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