ABERDEEN

Enciclopedia Italiana (1929)

ABERDEEN (A. T., 49-50)

Leonardo Vitetti
Herbert John FLEURE - Luigi Villari

Citd della Scozia, capoluogo della contea di questo nome, che, a partire dal 1821, incorporò il distretto di Torry, il quale si trova sulle rive meridionali del Dee nella contea di Kincardine.

La popolazione nel 1921 era di 158.963 abitanti, di cui 147.624 appartenenti alla contea. La città, che si divide in Vecchia e Nuova, benché abbia storia separata, forma ora un tutto che costituisce la quarta città della Scozia per popolazione; nella Scozia settentrionale è la città e il porto più importante. È costruita di granito grigio (perciò è detta the granit city), tratto da cave che ebbero una certa rinomanza nel distretto, e si estende dal ponte sul Don fino oltre il vecchio ponte sul Dee per più di 8 km. da N. a S. Il porto ebbe importanza modesta, a causa di una barra, sino alla fine del XVIII secolo, epoca in cui se ne approfondì l'ingresso e fu costruito un molo. In seguito furono anche aggiunti dei docks e presentemente Aberdeen è un porto peschereccio importante, con battelli da pesca a vapore, alcuni dei quali costruiti sul luogo. Vi si sbarca una grande quantità di pesce, il quale, contrattato al mercato, è inviato nel S. per ferrovia. Per effetto dell'antico commercio col Baltico, furono introdotti nella Scozia la canapa e il lino, tuttora tessuti in Aberdeen (4089 operai tessili nel 1921): vi sono anche arsenali di riparazione e vi si costruiscono macchine agricole.

La città è centro di grande attività industriale. L'industria caratteristica è l'escavazione e la lavorazione del granito, ma la sua importanza è oggi sorpassata da quella della pesca. Vi sono poi le industrie della carta (datanti dalla fine del sec. XVII), della lana, tela, cotone, iuta, ecc. (il tessuto khaki dell'esercito si fabbrica in gran parte ad Aberdeen), fonderie, stabilimenti meccanici, chimici, di conserve alimentari, distillerie, cantieri navali.

L'importanza della città data dal sec. XII, quando il re di Scozia Guglielmo il Leone vi fissò la sua residenza e le concesse una carta municipale (1179), autorizzando i cittadini a commerciare liberamente. Il castello fu occupato dagli Inglesi, durante le guerre per l'indipendenza scozzese; ma Roberto Bruce si stabilì nella città e gli abitanti espugnarono il castello, cacciandone il presidio. In seguito, Aberdeen fu incendiata e distrutta da Edoardo III d'Inghilterra; ma fu poi ricostruita e ribattezzata New Aberdeen. Nel '600, durante le guerre di religione, la città fu presa e saccheggiata ora dai realisti, ora dai covenanters. Nel 1646, fu assediata e presa per l'ultima volta dal realista marchese di Huntly; ma, subito dopo, Carlo I si arrendeva all'esercito scozzese. Da allora la storia della città si è svolta in piena pace, e la prosperità commerciale ha continuato ad aumentare ininterrottamente.

La "città del granito" vanta varî edifizî monumentali. Fra essi è particolarmente interessante la chiesa di San Macario, costruita fra il 1336 e il 1532, già cattedrale cattolica e ora parrocchia protestante, divisa in due chiese, quella dell'E. e quella dell'O. La galleria d'arte e il museo industriale contengono una buona raccolta di opere inglesi moderne. Vi è poi una università importante, formata dal King's College (lettere e teologia), sorto nel 1494, e dal Marischal College (scienze e medicina), del 1593, con circa 8000 studenti. Specialmente rinomata è la facoltà di medicina. Ma assai noti sono anche la Grammar School, fondata nel 1293, e il Robert Gordon's College, fondato nel 1729.

Bibl.: W. Cadenhead, Guide to the City of Aberdeen, Aberdeen 1897; A. Smith, History and antiquities of new and Old Aberdeen, Aberdeen, 1882.

Contea (Aberdeenshire; A. T., 49-50). - Ricopre un'area di 5107,37 kmq., e comprende l'estrema parte NE. dei Grampiani con una cimosa di bassopiano costiero, molto angusto al S. della valle del Dee ma assai più ampio al N., in modo che la foce del Dee, sulla quale si trova la città di Aberdeen, forma una specie di porta per la quale si accede dal S. nel bassopiano settentrionale chiamato Buchan. Il suolo consta di scisti cristallini dell'età arcaica, molto alterati da intrusioni di granito, il quale entra in parte nella costituzione della massa dei monti Ben Macdhui (1309 m.) e Lochnagar (1154 m.) e delle altre alte terre declinanti verso la costa a Buchan Ness e a Peterhead. La valle superiore del Dee è tutta compresa nella contea; quella inferiore serve, in parte, di confine, e la città di Aberdeen, che è sulla foce, appartiene in parte alla contea di Aberdeen e in parte a quella di Kincardine. Il Don è un altro fiume importante. Grazie alle montagne che lo proteggono dai venti occidentali, il clima estivo del bassopiano è il più asciutto della Granbretagna, tanto che in passato il grano era coltivato fino a 500 metri sul livello del mare. Le terre più basse sono rinomate riserve di caccia. L'agricoltura del bassopiano (avena, orzo, bestiame) è prospera, ma nelle parti montagnose le fattorie e i casali sono in numero minore e di minore estensione. La popolazione, che era di 301.016 abitanti nel 1921, è diminuita del 3,6% dal 1911; quella della città (187.449) del 4,3%. La decrescenza è avvertita da 66 parrocchie su 83 ed è fenomeno comune di tutti i Highlands.

Il 44% della popolazione maschile si occupa di agricoltura; si coltivano l'avena e l'orzo e si alleva il bestiame. La pesca marina (aringhe, merluzzi) è assai fiorente, come pure quella di acqua dolce. Le industrie sono per lo più concentrate a Aberdeen e dintorni. Le città principali, oltre Aberdeen, sono Peterhead (13.126 ab.) e Fraserburgh (10.514 ab.). La corte suprema di giustizia ha giurisdizione anche sulle contee di Banff e Kincardine.

Originariamente la regione era popolata dai Pitti, che vi hanno lasciato molte tracce di sé. Mancano resti romani. I primi tentativi di conversione al cristianesimo furono fatti da San Colombano e San Macario; ma solo più tardi il paese fu completamente cristianizzato. L'Aberdeenshire ebbe molto a soffrire dai Vichingi e dai Danesi, fino all'avvento al trono di Macbeth 11040), ucciso a Lumphanan presso Aberdeen. Nel 1180, fu istituita la sede vescovile. In seguito alla conquista normanna dell'Inghilterra, molti profughi sassoni si stabilirono nell'Aberdeenshire; e nei secoli XII e XIII, cominciarono a emergere le grandi famiglie dei conti di Mar, i Leslie, i Freskin, ecc. A poco per volta, i Celti indigeni si fusero coi nuovi venuti e insieme lottarono, poi, per l'indipendenza scozzese. Guerre fra Inglesi e Scozzesi si svolsero nella contea, la quale, per un secolo, dopo la morte di Roberto Bruce (1329), fu in preda all'anarchia. Ai primi del sec. XV, i montanari, sotto Donald, Lord delle Isole, la invasero, ma furono sconfitti dal conte di Mar a Harlaw (1411). In quel secolo, cominciarono a sorgere due nuove potenti famiglie: i Forbes e i Gordon. La Riforma si effettuò quasi senza lotta, e fu adottato il presbiterianesimo, di cui l'Aberdeenshire divenne principale centro di diffusione. Nelle guerre del sec. XVII, la regione parteggiò dapprima pei realisti e poi pei covenanters. Dopo che Montrose ebbe sconfitto questi ultimi (1644-45), fu negoziata una pace provvisoria, in seguito alla quale il re Carlo II fu accolto con entusiasmo da quelli di Aberdeen (1650). Ma l'anno seguente, la regione fu occupata dai parlamentari, sotto il generale Monk. La restaurazione trovò grande favore nel paese; e per circa 50 anni, la forma episcopale del protestantesimo prevalse. Dopo l'avvento della dinastia di Hannover, episcopalismo e giacobitismo si immedesimarono, e quando nel 1715 scoppiò la ribellione giacobita e il pretendente fu proclamato re, molti dei signori locali lo appoggiarono. Rapidamente sconfitto, tornò in Francia nel febbraio 1716; e durante la seconda rivolta giacobita del 1745, gli abitanti dell'Aberdeenshire si mostrarono tepidi, sebbene la città fosse occupata per 5 mesi dai ribelli. Da allora in poi, la storia della regione fu tranquilla e senza avvenimenti sensazionali. Progredirono rapidamente l'agricoltura e l'industria, nonché l'istruzione pubblica, tanto che la contea divenne una delle parti più prospere e colte della Scozia.

Bibl.: W. Watt, History of Aberdeenshire and Banff, Edimburgo 1900; A.I. Mc Connochie, Deeside, Aberdeen 1895; le varie pubblicazioni dello Spalding Club A. Mackie, Aberdeenshire, 1915.

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