ÀBANO Terme

Enciclopedia Italiana (1929)

ÀBANO Terme (A. T., 24-25-26)

Adriano Augusto Michieli

Si trova nei colli Euganei, a 11 km. da Padova, sulla linea ferroviaria Venezia-Bologna. È alla quota di 14 m. s. m.; ha la sua stazione a km. 2 dal centro del paese, e un'area di kmq. 21,57. Conta 6082 abitanti nel comune, 948 nel borgo, e trae la sua fama dalle sorgenti di acque cloruratosodiche bromoiodurate litiose, radioattive, termali (87°), che sgorgano dal Poggio di Montirone. Da esse vengono prodotti i fanghi, pure termali e radioattivi. Le applicazioni principali sono i bagni ed i fanghi con le seguenti indicazioni: forme artritiche e reumatiche, postumi di traumi, nevralgie e nevriti, postumi di malattie ginecologiche, forme croniche della pleura e del peritoneo, postumi di affezioni venose, d'infezioni e d'intossicazioni. I Romani la chiamavano Aponum o Aquae Pataviniae, e le dedicarono non poche cure edilizie e stradali. L'edificio delle terme fu più volte abbattuto e ricostruito anche nell'età medievale, ed è oggi assai frequentato, costituendo pel paese il maggiore cespite di fortuna. I terreni del comune di Àbano, di natura trachitica e alluvionale, si prestano assai bene a certe colture e specialmente a quelle dei cereali, degli ortaggi e delle viti. Poco lontano da Àbano, nella sua frazione della Mandria, sorge Villa Giusti, ove il 3 novembre 1918 fu firmato l'armistizio italo-austriaco. A 1 km. dalle Terme e verso Padova si trova il municipio del paese, con vicina la chiesa parrocchiale e un bel campanile romanico. C'era un tempo un forte castello, e nell'epoca preromana fu sede notevole degli Euganei. Altre sorgenti termo iodiche si trovano a Monte Ortone, il Mons Rotundus dei Romani, che ha anch'esso molti alberghi, un grande stabilimento di cura e una bella chiesa romanica con campanile dello stesso stile e a cuspide. A S. Daniele in Monte, a 1 km. da Àbano Terme, sgorga invece una sorgente fredda solforosa, che si usa pure per scopi medici e che conferma la grande attività della circolazione acquea sotterranea della zona; la quale è, sì, dal lato delle maggiori manifestazioni, una zona vulcanica spenta, ma serba qua e là, indubbiamente, delle tasche calorifiche abbastanza vive, determinanti, e in Àbano e in altre località vicine, le emanazioni calde di cui sopra, o almeno delle acque ricche in modo straordinario di elementi minerali profondi.

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